VOCE
ADRIA
07.05.2022 - 20:03
ADRIA - Lo sguardo smarrito di Alice, la figlia ventenne, i volti impietriti di mamma Gloria e papà Adriano, l’ammirevole compostezza del fratello Marco nel momento dell’addio straziante a Federica Caranti, la donna di 44 anni, deceduta nei giorni scorsi a causa di una crisi cardiaca. La chiesa di Carbonara non ha potuto accogliere le tantissime persone tra parenti, amici e colleghi di lavoro che ieri mattina hanno voluto stringersi attorno ai familiari durante il rito delle esequie celebrate dal parroco don Maurizio Savella. Celebrazione animata dal canto soave di Grazia Lazzarin accompagnata all’organo da Marco Finotti.
Nell’omelia il sacerdote ha ricordato “quanto sia difficile trovare un senso quando si perde una persona cara ancora in giovane età. La risposta – ha proseguito don Maurizio – non si trova nei ragionamenti, ma in una persona: Gesù. Il quale non si è sottratto alla sofferenza, non si è sottratto a una condanna ingiusta e così non si è sottratto alla morte in giovane età. Questo significa che la fede, la speranza in Cristo Risorto, ci dicono che il Signore non ci abbandona mai, soprattutto nei momenti della sofferenza e del dolore quando non riusciamo a comprendere quello che sta succedendo”.
E ancora: “Federica è stata una persona disponibile e gentile con tutti, ha amato e ha saputo farsi amare dalla propria famiglia, ha saputo costruire un buon rapporto di stima e amicizia nell’ambiente di lavoro: tutto questo è un dono grande, questo è il regalo che Federica ci lascia, un dono da condividere per coltivare la sua memoria”.
Parole commosse sono arrivate da Maria Chiara Paparella, dirigente del Distretto 2 dell’Ulss 5 Polesana dove Federica ha lavorato negli ultimi anni in amministrazione, dopo un’esperienza lavorativa a Chioggia. “Voglio ricordarla prima di tutto come amica anche a nome dei colleghi - ha esordito – Abbiamo condiviso momenti di vita importanti. Federica è stata una persona speciale, subito si è creato un forte feeling, sempre serena e incoraggiante, sempre pronta a dare consigli, suggerimenti e sostegno a tutti”.
Quindi ha ricordato i mesi difficili della pandemia. “Abbiamo condiviso – ha sottolineato Paparella – momenti di profonda sofferenza insieme sette giorni su sette, anche attraverso il gruppo Wattsapp. Sei stata come il direttore d’orchestra che infondeva serenità e tranquillità anche quando non sapevamo da che parte e come muoversi”. Ed ha aggiunto: “Porterò sempre nel mio cuore il tuo sguardo: quegli occhi verdi con pagliuzze d’oro”.
Al termine delle esequie, la salma è stata accompagnata al cimitero cittadino per la tumulazione.
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