VOCE
LA STORIA
21.05.2022 - 11:45
POLESELLA - "Villa Morosini è il Louvre polesano". Così esordisce il maestro Gian Paolo Berto nel suo "ritorno a casa".
"Sono contento di essere qui presente alla mostra di Ilaria, una mia bravissima allieva, che fa dei dipinti particolari, indipendenti dalla scuola che lei stessa - nata come artista naturale - aveva scelto per i suoi studi. Ilaria dà concretezza ai pensieri e alle sue attitudini dipingendo i Puffi, gli amati e conosciuti personaggi blu che dalle tele trasmettono quel loro tratto ludico che Ilaria ricorda sin dall'infanzia."
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Ma chi è Gian Paolo Berto? "Nato e cresciuto nel circoscritto ma fervente ambiente artistico adriese - così si legge nella biografia dell'artista - del dopoguerra dove, a parte il genio isolato e non ancora riscoperto dell'anglosassone Foster, un nuovo clima culturale si andava formando accanto alle figure di Scarpari, Reali, Rizzi, Palmieri, Gioli. Poi a Rovigo è a studio con Prudenziato e Breseghello e in amicizia con Gabbris Ferrari. L'incontro con i maestri Zancanaro e Levi è folgorante e costituisce il trampolino di lancio di questo eclettico artista nel mondo della pittura contemporanea italiana. E' stato tra i pochissimi ammessi allo studio di De Chirico (ma anche di Guttuso e Picasso), e ad aver esposto in prestigiose gallerie e musei".
"L’artista, che oggi insegna tecnica dell’incisione all’Accademia di Belle Arti di Roma - continua - ha esordito nel 1956, a soli quindici anni, con la prima personale tenutasi nella “Piccola galleria del Polesine” di Livio Rizzi a Rovigo, con dipinti di drammatico realismo. Conoscerà poi l’insegnamento e l’affinità di molti maestri, traendo dal flusso della vita e della storia dell’arte veri e propri “segni ritrovati”, che riutilizzerà all’interno della propria opera, rendendone palesemente riconoscibile la matrice. E’ un modo operativo di derivazione Dada e Pop, ma certamente non estraneo all’arte di ogni tempo e luogo".
Con l'Ing. Luciano Zerbinati, proprietario della Villa e curatore della mostra Collezione Zerbinati, li lega una profonda amicizia che è riuscita a riportare qui in Polesine la conoscenza e la passione che l'artista trasmette non solo ai suoi allievi ma a tutti coloro che ammirano le sue opere.
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