VOCE
Acquedotti
22.05.2022 - 13:00
ROVIGO - Il Consiglio di bacino “Ato Polesine” ha presentato una proposta di intervento dell’importo di 18 milioni di euro a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), la cui dotazione finanziaria complessiva di 900 milioni di euro in ambito nazionale è destinata ad investimenti per la riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, da realizzarsi entro il 31/03/2026. In caso di approvazione della domanda da parte del ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, il soggetto beneficiario del finanziamento sarà il Consiglio di bacino Polesine ed il soggetto attuatore sarà Acquevenete Spa.
Tale linea di finanziamento è specificamente rivolta ad interventi che prevedono l’applicazione delle nuove tecnologie digitali e dei più avanzati criteri ingegneristici per l’implementazione di un efficace strumento di ricerca delle perdite idriche e di gestione smart delle reti, grazie al quale gli interventi di riparazione o sostituzione delle condotte saranno programmati in modo mirato a valle del percorso conoscitivo e diagnostico del sistema, in una logica di “asset management”. La sostituzione delle reti sarà solo l’ultimo passo della procedura gestionale che porterà a valutare la convenienza tra la sostituzione o la riparazione delle condotte in relazione alla vita utile dell’infrastruttura.
Il Pnrr predilige infatti investire sulle nuove tecnologie, considerato che la sostituzione massiva delle reti non è sostenibile e che i metodi tradizionali di ricerca perdite non risultano particolarmente efficaci. Il progetto definitivo, redatto dalla struttura tecnica di Acquevenete, prevede l’intervento sulla maggior parte della rete acquedottistica dell’Ato Polesine, che sarà digitalizzata, distrettualizzata e monitorata al fine di ridurre le perdite almeno del 20% entro i termini stabiliti dal Pnrr, con ulteriori margini di miglioramento delle prestazioni nel tempo. L’intervento proposto risulta complementare al progetto sperimentale già avviato da Acquevenete nel 2020 con la collaborazione della facoltà di Ingegneria dell’Università di Ferrara, che interessa la rete servita dalla centrale di Occhiobello.
A fronte di un cospicuo investimento, che l’attuale tariffa del servizio idrico non potrebbe sostenere nel breve periodo, ne deriverà un ampio potenziale in termini di benefici ambientali ed economici correlati al risparmio di risorsa idrica per l’intero territorio del Polesine. L’obiettivo di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua rappresenta una delle sfide attuali e future più impegnative a cui il servizio idrico è esposto. Le nuove tecnologie e la digitalizzazione sono un elemento chiave per l’uso efficiente delle risorse idriche e la resilienza delle infrastrutture, permettendo di sviluppare sistemi intelligenti di monitoraggio, gestione e misura, di conoscenza a supporto delle decisioni e di incentivazione alla maggiore consapevolezza dei consumi da parte dei cittadini.
La regolazione attuata dall’Arera negli ultimi anni ha impresso un’importante spinta agli investimenti nell’innovazione tecnologica nel settore idrico, favorendo una crescita culturale all’interno delle utlities nella sperimentazione e nel miglioramento continuo dei processi aziendali. Un futuro dell’acqua più sostenibile e sicuro passa soprattutto da sistemi idrici aperti all’innovazione e alle opportunità offerte dal digitale, da sostenersi con azioni concrete su più fronti: normativo, regolatorio e finanziario.
“Con questo progetto – scrivono i consiglieri del comitato istituzionale dell’Ato, il presidente Leonardo Raito, il vice Moreno Gasparini e Stefano Ravelli – cerchiamo di sostenere attraverso i fondi del Pnrr gli investimenti del nostro gestore, in una logica di attenzione al corretto utilizzo della risorsa idrica. Il nostro Consiglio di bacino si dimostra, ancora una volta, soggetto propositivo nell’interesse del Polesine e dei suoi cittadini. Un finanziamento a questo intervento, consentirebbe un’efficienza delle reti sempre maggiore e sostenibile”.
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