VOCE
Rovigo
03.06.2022 - 14:28
ROVIGO - I carabinieri di Rovigo, in collaborazione con i colleghi di Castelmassa, hanno arrestato quattro persone, quattro uomini e una donna, accusati di essere responsabili di una quarantina di furti di catalizzatori per auto, messi a segno principalmente in Polesine, ma anche nelle province limitrofe. Si tratta di furti che fruttano, ognuno, alcune centinaia di euro, alla luce della presenza di metalli pregati che entrano nel processo di fabbricazione dei catalizzatori.
"Nella mattinata di venerdì 29 aprile - spiega la nota stampa del comando provinciale dei carabinieri - i Carabinieri del Nucleo Investigativo di Rovigo, unitamente a personale dei Comandi Compagnia Carabinieri di Rovigo, Castelmassa, Adria e Chioggia, a conclusione di una articolata attività investigativa hanno dato esecuzione a cinque misure cautelari, emesse dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale della Repubblica di Rovigo (Dott. Pietro Mondaini), nei confronti di altrettanti soggetti (quattro uomini e una donna) residenti in Provincia di Rovigo e di Venezia, ritenuti responsabili di circa quaranta furti, in particolare sei mezzi d’opera e svariate marmitte catalitiche da autovetture lasciate in sosta, commessi nelle Province di Rovigo, Venezia, Ferrara, Padova e Bologna".
"L’attività d’indagine – coordinata dalla Procura della Repubblica di Rovigo (Dott. Andrea Bigiarini) – è iniziata nel mese di agosto 2021, a seguito della presentazione di due denunce di furto di autocarri modello “Iveco Magirus” (da cui ha preso nome l’indagine), e ha consentito di individuare i componenti di un sodalizio criminale che, muovendosi tra le Regioni Veneto ed Emilia Romagna, hanno realizzato numerosi furti di e su veicoli".
"Dopo un iniziale e specifico interessamento nei confronti di mezzi pesanti, il gruppo si è concentrato sulla sottrazione di marmitte catalitiche da autovetture in sosta, che venivano asportate anche di giorno e in luoghi frequentati, quali ad esempio, i parcheggi antistanti i centri commerciali e supermercati, con una celerità e una perizia tali (non occorrevano mai più di cinque-sette minuti per portare a termine il “colpo”) da consentire loro di dileguarsi in brevissimo tempo. Il 29 aprile sono stati così bloccati e condotti in carcere quattro uomini, mentre una donna è stata posta agli arresti domiciliari".
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