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Rovigo

Cetra ed Aulos, la fiaba portata sul palco dagli alunni della Parenzo

Uno spettacolo di grande impatto per gli alunni della media grazie al progetto "Scuola Estate"

Cetra ed Aulos, la fiaba portata sul palco dagli alunni della Parenzo 

ROVIGO - La scuola media “Parenzo” di Rovigo mette in scena l’opera teatrale "La favola di Cetra ed Aulos" dell’autore Franco Marzo stratega della comunicazione manageriale ed ispiratore di leadership attraverso la musica.  Alla fine dell’anno scolastico tutti ci aspettiamo di assistere ad eventi celebrativi di chiusura delle attività didattiche, ma siamo ancora in un periodo emergenziale con tutte le limitazioni che ne derivano.

In questa difficile situazione le classi seconde della scuola media “Parenzo” di Rovigo hanno colto un’opportunità unica, proposta dalla dirigente scolastica Maria Vigna partecipando al Progetto “Scuola Estate” e riuscendo a mettere in scena martedì 31 maggio scorso, proprio nel giardino della scuola, uno spettacolo teatrale davvero insolito dal titolo “La Favola di Cetra e Aulos”. L’ispirazione è arrivata conoscendo l’autore di questa favola, Franco Marzo, scrittore di libri di management e sviluppo d’impresa, che forgia i nuovi manager attraverso le note evocative ed impalpabili della musica.

L’era della globalità, le nuove generazioni, ci mettono in relazione con persone di provenienza e cultura diverse. Come riuscire a farsi capire e a motivare? La musica ci può dare una mano. Il suo segreto è contenuto negli elementi ritmici, melodici, armonici e timbrici. La leadership nasce dai suoni che ognuno riesce a trasmettere: sono chiari o confusi? Ben organizzati o caotici? Sono note o rumori? Ecco allora entrare in scena i due personaggi della cultura classica greca: Cetra e Aulos. Anticamente erano due strumenti musicali, uno a corde caro al dio Apollo simbolo della purezza della ragione usato per gli eventi celebrativi e i momenti felici. L’altro uno strumento a fiato caro al dio Dioniso, simbolo dell’istintività dell’uomo, usato perlopiù nelle tragedie e nei momenti funesti.

Entrambi rappresentano la dualità dell’uomo, messa in scena dai ragazzi sul palcoscenico in modo superbo, sia in italiano che in lingua inglese e sottolineata dalle riflessioni ironiche dei due “vecchietti” che ogni tanto compaiono a commentare con le loro gag in dialetto. Musica e balletti la fanno ovviamente da padroni. La favola di “Cetra e Aulos” affronta il tema della crisi delle risorse energetiche con una leggerezza e uno spirito ironico che hanno molto divertito il pubblico dei genitori, gli alunni delle classi quinte del comprensivo e l’autore stesso Franco Marzo, ospite d’eccezione.

La realizzazione dello spettacolo ha previsto un lungo e laborioso laboratorio di scenografia e costumi curato dai professori Anna Toscano e Alessandro Lombardo, un coinvolgente laboratorio di musica proposto dai professori Mara Malin e Giuliano Pajarini ed un intenso e stimolante laboratorio di recitazione in lingua inglese seguito dai docenti Michela Garbellini e Flavia Tesser, raccordato al laboratorio di recitazione in lingua italiana curato dall’insegnante Maria Grazia Lidonni.

 

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