VOCE
ROVIGO
15.06.2022 - 17:09
ROVIGO - Flop totale per i cinque referendum sulla giustizia. Il quorum, anche in Polesine, è lontanissimo. E se non fosse stato per i sei Comuni al voto per il rinnovo del sindaco, che hanno sensibilmente alzato la media provinciale dell’affluenza, parleremmo di una partecipazione davvero sconfortante. In Polesine ha votato il 15,4% degli aventi diritti, a livello nazionale addirittura l'11,9%.
Il parere dei cittadini sul Referendum giustizia, un vero flop. Un flop dalla portata storica. I quesiti - incomprensibili per la maggior parte della popolazione - non hanno appassionato i cittadini e forse lo strumento referendario non era il più idoneo nel cercare di risolvere i problemi della magistratura, "problemi a cui va posto rimedio - dicono - da chi ha le competenze per poterlo fare, competenze che non appartengono alle masse".
"A mio parere - dice Antonio - il senso del referendum è stato snaturato. È una questione tecnica che la gente delega al Parlamento. Molta gente non si è sentita coinvolta dal referendum anche per la difficoltà dei quesiti che sono stati posti. In aggiunta ci è stato chiesto di abrogare un piccolo comma di un articolo di legge ed è impossibile che ci sia una cultura media tale da poter contestualizzare quel quesito, e secondo me questo è stato il problema fondamentale".
Il viceprefetto Rosa Correale sulla questione afferma: "Tutto quello che è in democrazia vale, per cui se si è portato avanti un discorso, è chiaro che bisognava portarlo fino in fondo. E' vero, si è trattato di un referendum molto settoriale, molto particolare la tematica ma dal momento che l’articolo 75 della Costituzione lo prevede è stato fatto, e in Veneto è andata anche in una certa maniera".
"Non erano quesiti semplicissimi - ribadisce anche Silvia - questo va detto, però volendo c’era la possibilità di informarsi poiché nel sito erano presenti tutte le spiegazioni in merito".
"Non sono andato a votare - rivela Diego - però secondo me, doveva essere spiegato molto meglio e questa è una questione da tecnici, noi non possiamo capire e scegliere. Quindi se devo scegliere senza capire, preferisco non scegliere. Servono competenze che la maggior parte della popolazione non ha. I nostri politici sono stati eletti, come prevede la nostra Costituzione, per rappresentarci e questo è compito loro".
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