VOCE
ROVIGO
09.07.2022 - 13:32
ROVIGO - Tassisti locali ancora una volta delusi ed arrabbiati per la mancata chiarezza e trasparenza riguardo al loro futuro. Dopo oltre 10 anni di richieste di adeguamento delle tariffe e di ampliamento dei servizi offerti, per rispondere ad una domanda del territorio sempre maggiore, era finalmente sembrato possibile raggiungere un accordo con Comune e associazione di categoria. Un accordo che, invece, rimane poco chiaro e in alcuni punti estremamente carente, su cui i lavoratori pretendono risposte.
“Il giorno 11 maggio c’è stato un incontro tra Cna e tassisti Rovigo - spiega Andrea Pavarin, rappresentante del gruppo Radiotaxi 23900 - nell’ordine del giorno c’era un punto importante che riguardava la richiesta del sindaco, a seguito di lamentele dei cittadini, di impegnarsi, noi e il Radiotaxi 1812, a lavorare insieme per raggiungere un accordo e garantire la copertura di 24 ore. In caso contrario si sarebbe provveduto a creare un numero unico”. Un totale di 19 operatori, 13 in un gruppo e 6 nell’altro, che dovevano raggiungere un’intesa volta a garantire un servizio migliore.
“Come rappresentante di Cna era presente Walter Basso, delegato dall’amministrazione al compito di unificare il servizio, che ha ribadito che il Radiotaxi 1812 non è d'accordo sulla creazione del numero unico”. Secondo Basso questo numero avrebbe modo di esistere solo quando gli altri due fossero eliminati. “Sul punto di vista teorico siamo d’accordo, su quello pratico no perché non ci sono le condizioni - afferma - I numeri attualmente operativi non chiuderebbero, di conseguenza il numero unico diventerebbe un terzo numero”.
All’ordine del giorno anche la richiesta del 23900 di effettuare un servizio notturno, dalle 23.30 alle 5.30 del mattino, per dare una effettiva copertura di 24 ore. “Da un operatore del 1812 ci sono stati consegnati dei presupposti nuovi orari da guardare e votare - prosegue Pavarin - orari che si dividono in due colori per radiotaxi, ma che così esposti creano esclusivamente un vantaggio per un servizio a discapito dell'altro che vede orari improponibili”.
La proposta di Cna, invece, è di ampliare gli orari offrendo un servizio dalle 4.30 alle 2 del mattino. “Non copriremmo le 24 ore richieste dal Comune ma ci avviciniamo - aggiunge Basso -, riteniamo che costringere gli imprenditori a stare ore in auto di notte, a fronte della scarsa domanda attuale, sia impensabile”.
Al momento il gruppo di lavoratori è in deficit di due persone, non in grado di operare per problemi personali. “Argomento di cui non si è minimamente accennato ma che riteniamo molto importante dato che, con due auto in meno da settembre 2021, non è semplice coprire totalmente i turni da ambo le parti - continua Pavarin - Tra l’altro il Comune avrebbe la possibilità di aprire un bando per due licenze che sono da tempo ferme, ma non ci spieghiamo perché non l’abbia ancora fatto”.
Per il gruppo anche la scelta del rappresentante del gruppo non è orientata ad andare incontro al servizio legato al Comune. "Come rappresentante sindacale è stato votato un collega del 1812 - conferma Pavarin - ma noi vogliamo essere rappresentati da un referente del nostro gruppo per rendere il tutto imparziale ed avere qualcuno che porti avanti le nostre richieste”. Secondo Pavarin e colleghi, la mancanza di chiarezza rischia di inasprire i rapporti tra i due gruppi, creando tensioni inutili.
“Dopo l’esito della riunione siamo convinti che l'unica soluzione sia il numero unico - conclude - motivo per cui abbiamo chiesto al Comune di convocare una riunione in cui siano presenti il sindaco, il dottor Marchesin, il comandante della polizia locale, il signor Basso e tutti i tassisti. Ad oggi, però, non abbiamo ottenuto risposta, nonostante i solleciti via pec, via telefono e di persona”.
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