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ROVIGO

Saro, bilancio Rotary: "Cultura come traino di vita per la città"

Intervista a Roberto Saro, direttore generale Cariparo e past president del Rotary Club

ROVIGO - Tempo di bilanci anche per il Rotary club cittadino, dopo un anno intenso e ricco di attività mirate a far conoscere le meraviglie rodigine, sotto la guida dell’ora past president Roberto Saro, direttore generale di fondazione Cariparo.

Quest’anno più che mai il Rotary club si è aperto alla città, facendosi conoscere in incontri pubblici. Qual è il bilancio finale di questo periodo?

“L’anno è partito con le difficoltà del periodo Covid, fino a gennaio abbiamo dovuto utilizzare molto gli strumenti virtuali, di conseguenza anche le nostre attività sono state condizionate. Appena è stato possibile abbiamo cercato di aprire il Rotary club alla città, cercando di coinvolgere i cittadini su tematiche di interesse collettivo: culturali, ambientali, medico scientifiche e anche di società. Tra questi il tema del clima, attraverso incontri avvenuti presso l’Accademia dei Concordi, in cui si è parlato dello scioglimento dei ghiacci grazie al supporto del glaciologo Franco Secchieri”.

Un anno di importanti collaborazioni anche con le altre istituzioni culturali. La cultura come momento trainante della vita della città, è possibile pensarlo?

“Direi proprio di sì. Quest’anno il Rotary club, proprio grazie al supporto dell’Accademia dei Concordi, ha dato vita ai ‘I martedì rock‘, una serie di incontri che hanno visto una buona affluenza di pubblico. Questo ha consentito di far uscire il Rotary verso la città proprio attraverso la promozione della cultura. Cultura che abbiamo voluto diffondere anche attraverso la mostra di palazzo Roverella in una splendida visita che ha coinvolto 130 amici di Padova, Venezia, Treviso, Verona e Ferrara. Amici che hanno potuto conoscere la città ed il suo patrimonio artistico. La chiesa della Rotonda, ad esempio. una sorpresa per molti di loro con la sua meravigliosa architettura e le pitture del ciclo barocco. Abbiamo inoltre visitato le ville venete, nella città di Fratta, altra meravigliosa scoperta. Uno degli impegni del Rotary è proprio cogliere gli aspetti culturali della città, valorizzandoli più possibile”.

Qual è lo stato di salute del Rotary club?

“Il Rotary rappresenta un’opportunità per il territorio. Bisogna rinnovare le modalità operative, migliorando ed impattando su quelli che sono i service, cercando di essere vicini al territorio. Un esempio è l’adozione della struttura polivalente sportiva di Crespino, grazie anche agli amici di Porto Viro, un investimento in ambito socio creativo importante. Abbiamo inoltre regalato alle case di riposo della provincia attrezzature per la prevenzione e diagnosi, in supporto ai malati Covid. Il Rotary quindi c’è e ha una vitalità e una prospettiva evolutiva a livello distrettuale. Anche a livello nazionale ed internazionale si stanno cercando sempre più forme di modernizzazione.

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