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Rovigo

Il virus del Nilo trovato in Polesine

Incontro in prefettura con i sindaci polesani e l'Ulss 5 per pianificare le strategie di contenimento

West Nile, il virus trovato in Polesine

ROVIGO - Il virus West Nile individuato in quasi tutte le trappole installate nella Provincia di Rovigo dall'Ulss 5 Polesana: e la prefettura ha convocato sindaci e azienda sanitaria per pianificare le strategia di contenimento del virus. Il Prefetto di Rovigo, Clemente Di Nuzzo, ha presieduto stamane un incontro in Prefettura volto a fornire indicazioni ai Comuni sulle strategie e le azioni da intraprendere per prevenire la diffusione del West Nile Virus, in seguito all’identificazione delle prime positività della stagione registrate in altri territori della Regione.

All’incontro hanno partecipato i rappresentanti della Provincia e dei Comuni di Rovigo, Adria, Badia Polesine, Lendinara, Occhiobello, Porto Tolle, Porto Viro e Trecenta, nonché Federica Fenzi, del Servizio di igiene e sanità pubblica della Ulss 5 Polesana, il presidente di Ecoambiente e i direttori dei Consorzi di bonifica del territorio. L’incontro ha rappresentato un proficuo momento di interlocuzione tra gli enti locali e l’azienda sanitaria, che ha fornito agli amministratori un contributo volto a favorire la migliore attuazione - a livello locale - del Piano di prevenzione alla diffusione del virus, nel rispetto delle Linee guida nazionali e regionali, anche alla luce dei dati che sono stati illustrati.

L'Ulss 5 ha fatto presente, tra le altre attività di verifica e di monitoraggio sul territorio della presenza del virus, di aver provveduto all’installazione di 11 trappole, dislocate su diverse aree della provincia, di cui 9 risultate positive. La Ulss 5, anche per l’anno in corso, ha confermato l’effettuazione di un servizio di disinfestazione sul territorio. L’azione di prevenzione svolta dalla Ulss dovrà essere integrata da parte dei Comuni con l’impiego di prodotti per il trattamento del fenomeno nei siti, a loro noti, maggiormente esposti alla proliferazione delle zanzare portatrici del virus. L’utilizzo di tali prodotti dovrà essere effettuato in sicurezza e nel rispetto delle puntuali indicazioni dell’azienda sanitaria, in un’ottica di minima ricaduta delle conseguenze sulla salute e sull’ambiente.

Tenuto inoltre conto che, anche a causa della situazione di emergenza idrica in corso, il 40% delle zanzare si è sviluppato in ambienti vicini alle abitazioni private, i Comuni dovranno sensibilizzare e supportare i privati al fine di eliminare possibili fonti di proliferazione. Da ultimo, poiché lo svolgimento degli eventi della stagione estiva, caratterizzati da assembramenti di persone, potrebbe rappresentare un canale di diffusione rapido del virus, è stata sottolineata l’importanza di incentivare ogni necessaria attività di prevenzione, favorendo la massima diffusione delle informazioni sul West Nile e delle raccomandazioni utili nei confronti della cittadinanza sui corretti comportamenti da osservare.

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