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ORRORE SULL'ADIGETTO

Identificato l'uomo fatto a pezzi ritrovati nel fiume

E' un 70enne di Badia Polesine. Appello degli inquirenti: "Servono informazioni sulla vittima, parlate"

BADIA POLESINE - E' di un 70enne di Badia Polesine, di origini albanesi, il corpo fatto a pezzi ripescato in questi giorni nell'Adigetto, a più riprese. Dopo l'omicidio, infatti, il cadavere era stato smembrato e lanciato nelle acque del canale, "suddiviso" in varie parti, chiuse in sacchetti dell'immondizia.

La svolta nelle indagini è arrivata grazie alle indagini dei carabinieri di Rovigo e del Nucleo investigativo. "Gli accertamenti sul corpo fatto a pezzi e rinvenuto nell’Adigetto nella giornata del 28 luglio 2022 - spiega la nota stampa - svolti dai militari di Rovigo sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, hanno consentito di giungere all’identificazione dell’uomo. Trattasi di Kurti Shefki, nato a Durazzo (Albania) il 7 agosto 1950, residente a Badia Polesine (RO), coniugato, pensionato. Le indagini proseguono in modo serrato".

Gli inquirenti lanciano anche un appello alla popolazione. "Si invita chiunque abbia notizie utili riguardo alla vittima e che possano supportare l’attività degli inquirenti a mettersi in contatto con i Carabinieri".

Da parte degli investigatori, un risultato di grande importanza, non scontato, alla luce della difficoltà del caso. Tutto era cominciato il 28 luglio, in mattinata, quando, all'altezza della chiusa di via Casaria, a Villanova del Ghebbo, era stata ritrovata la prima gamba.

Immediate, erano cominciate le ricerche del resto del corpo, che avevano dato frutto poco dopo, nel primo pomeriggio, questa volta a Lendinara. Quando erano state rinvenute altre parti del corpo, testa e tronco, all'altezza della chiusa di via San Lazzaro alto, alle porte della città.

Quasi in contemporanea, di nuovo in via Casaria, sempre in sacchetti della spazzatura, erano state ritrovate le braccia. Infine, a chiudere il cerchio, nella giornata di domenica 31 luglio, ancora galleggiante sull'Adigetto, il ritrovamento della gamba mancante, la destra. 

Da parte degli investigatori, un lavoro rapido ed eccellente, che ha consentito di mettere un punto fermo di fondamentale importanza in un caso per nulla scontato, alla luce delle modalità con le quali si era presentato. Ovviamente, le indagini non sono concluse. Identificata la vittima, ed era una sfida davvero difficile, si deve capire cosa sia accaduto, chi si sia accanito in questa maniera su di lei, facendola a pezzi e, poi, lanciando questi in un canale dove era immediato pensare che sarebbero stati trovati.

In questo senso, l'appello degli investigatori a chiunque possa sapere qualcosa potrebbe significare come, allo stato, nella vita dell'anziano non vi sia nulla neppure lontanamente compatibile con un omicidio del genere, che pare parlare di una brutalità e allo stesso tempo di una lucida freddezza mai viste in Polesine. Il profilo Facebook del 70enne, al contrario, pare rimandare a serene scene di vita familiare.

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