VOCE
Rovigo
04.08.2022 - 12:47
ROVIGO - Aumentano i casi di abbandono o rinuncia di proprietà di animali domestici, per motivi economici e anche per la concomitanza con il periodo estivo. A confermarlo Isabella Ghinello, presidente della Lega del Cane, associazione che da anni cura e recupera tantissimi cani, abbandonati dai propri proprietari.
Ghinello, quali sono le motivazioni che spesso spingono le famiglie a rinunciare all’animale?
"In estate aumentano sempre i casi di rientri, riceviamo una media di 3/5 telefonate al giorno di richieste di ingresso da privati. Le richieste di ingresso provengono da persone che devono rinunciare alla proprietà dell’animale, a queste vanno aggiunti i cani che arrivano dal canile sanitario. Cani vaganti sul territorio che vengono messi in sicurezza nella struttura ma poi non vengono più rivendicati. La tendenza in estate aumenta sempre ma il fenomeno è cresciuto dopo la pandemia quando la gente che aveva adottato cani tramite annunci social o online non ha più avuto le condizioni di gestire l’animale come quando si trovava chiusa in casa. In questo caso si tende a sbarazzarsene. Ma ci sono anche persone che adottano cani non adatti alla famiglia, come ad esempio anziani che prendono cuccioli e dopo qualche anno si ritrovano a non riuscire più a gestirli, per via del temperamento del cane o per disagi dovuti a malattia. Qui arrivano anche richieste di rientri da parenti di persone decedute, che non possono tenerli, coppie che si separano, nuclei familiari che si devono trasferire. Raramente capitano rinunce per ragioni economiche, ma in questi casi preferiamo essere noi stessi a sostenere la famiglia, quando possiamo, come cure veterinarie e alimentazione. Lo shock dell’abbandono è impattante per il cane ma anche per le famiglie che vi si sono affezionate".
Quali possono essere gli strumenti alternativi per non dover necessariamente rinunciare all’animale in caso di difficoltà economica?
"Ci sono buone assicurazioni, che spesso sono estensioni di quella della casa, che coprono i danni causati dai cani o che possono coprire le spese sanitarie. Ad oggi purtroppo non esiste un sistema sanitario per gli animali di affezione. Crediamo fermamente che, anche se solo in minima parte, dovrebbe essere garantito anche per gli amici a 4 zampe. Il numero di cani e gatti inseriti all’interno delle famiglie è cresciuto negli anni, e di questo sarebbe giusto che rispondessero anche le istituzioni. In caso di abbandono il cane diventa comunque un costo sociale. Da qualche parte bisogna iniziare a recuperare".
In tema di adozioni quindi, quali sono le attenzioni da avere quando si decide di prendere un cane?
"Innanzitutto fare adozioni consapevoli. Sappiamo che i cuccioli sono molto belli, ma non si può pensare di adottare un cane piccolo quando si è troppo avanti con l’età. Anche un cane adulto può dare molte soddisfazioni e può tranquillamente inserirsi in un contesto familiare. E poi seguire i percorsi consigliati da volontari ed educatori, che mirano ad individuare le giuste caratteristiche del cane che va inserito in famiglia. Noi prima di avviare l’adozione proponiamo un questionario, è un modo di dialogare con la famiglia per capire le sue esigenze. Essere selettivi permette di far felici tutti, il cane perché può così vivere in un contesto di amore e affetto, e la famiglia adottante che prende un animale adatto alle proprie necessità ed esigenze. Il Percorso di adozione prosegue con incontri periodici con volontari ed educatori cinofili della struttura. Sono passaggi fondamentali perché permettono al cane di conoscere la famiglia e anche di essere adeguatamente inserito in contesti sociali. I percorsi sono specifici riabilitativi, prevedono passeggiate per abituarsi ai rumori della vita urbana, come auto e biciclette, per imparare ad andare al guinzaglio, o semplicemente per imparare a stare a contatto con le persone. Adottare un cane a seguito percorsi mirati e consapevoli permette cosi di non sbagliare ed evitare dolorosi rientri".
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