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ROVIGO

Scuola, "Compiti via mail in piena notte"

Molti genitori lamentano l’invio delle lezioni per casa ai loro figli a ogni ora e sale la rabbia

"Ragazzi tempestati di compiti per le vacanze: troppi"

ROVIGO - Stressati e preoccupati per la troppa mole di compiti da fare, e questa è la situazione di tanti studenti e famiglie che, nonostante la scuola sia terminata a giugno, si trovano ogni giorno a dover controllare una mail su cui arrivano richieste e comunicazioni ad ogni ora.

“Due anni fa, causa lockdown le scuole sono rimaste chiuse e i ragazzi hanno dovuto usare la didattica a distanza - racconta la mamma di una studentessa - È stata quindi creata una piattaforma per fare i collegamenti e per ricevere i compiti per casa. Ogni istituto, come quello di mia figlia, ha creato una mail per ogni ragazzo, su cui inviare queste comunicazioni. Lo  strumento è stato utilizzato anche per parte del secondo anno. Quest’anno però la didattica è ripresa, ma questo strumento continua ad essere il mezzo più utilizzato dagli insegnanti anche fuori orario scolastico”.

I genitori lamentano che gli insegnanti continuano ad inviare comunicazioni e compiti da fare, anche in orari serali. “Una volta i compiti estivi venivano assegnati al termine della scuola - dice - mentre oggi gli insegnanti utilizzano questi le mail per scrivere a raffica, mandando i compiti giorno per giorno, a volte comunicandoli alle 11 di sera. E va avanti così da tutto l’anno, un esempio è il breve weekend pasquale, il Mercoledì era stato l’ultimo giorno, giovedì e venerdì hanno iniziato ad arrivare le comunicazioni dei compiti. Alla viglia di Pasqua un’insegnante le ha addirittura scritto che al rientro avrebbero fatto fare una verifica. Una mail che, ironia, si conclude con ‘buone vacanze’”.

Il problema dei genitori è pianificare le attività insieme ai figli, per riuscire a seguirli in caso di difficoltà. “La mail è utile per inviare materiale scolastico ma non per mandare i compiti da fare per il giorno dopo in piena notte - specifica - i ragazzi così non riescono a pianificare il lavoro da fare e noi stessi non possiamo organizzarci per riuscire a esserci in caso di bisogno. Se mia figlia, ad esempio, il martedì deve fare solo matematica ed il mercoledì ha tanto lavoro da fare, si può   portare avanti con il lavoro il giorno in cui c’è meno. Ma così facendo non è proprio possibile pianificare nulla, se non di giorno in giorno”.

Una mole di lavoro che secondo i genitori è diventata troppo imponente. “L’insegnante di italiano le ha dato due libri da leggere, anche se inizialmente erano tre, e ha già comunicato che farà una verifica appena rientrano. Quella di chimica ha aggiunto del lavoro, un’altra dei video da guardare. I ragazzi devono anche riposare, non possono essere sottoposti a questo stress continuo”.

I genitori si dicono esasperati al suono di ogni e-mail. “Oltre ad assegnare i compiti molti mandano queste video lezioni da guardare per ore, quante cose devono fare questi ragazzi? Con questa mole di lavoro il rischio è di fare confusione, da quando sono iniziate queste piattaforme gli insegnanti scrivono ad ogni orario, senza porsi il dubbio che i genitori abbiano bisogno di organizzarsi o che i ragazzi abbiano anche bisogno di riposare. Non possono nemmeno provare a pensare di fare altre attività, come dello sport, perché hanno talmente tante cose da fare che non c’è tempo".

"Noi stessi non riusciamo a pianificare anche solo due giorni fuori porta perché c’è sempre il pensiero dei compiti da fare. E se non sono compiti arrivano pressioni continue, con comunicazioni di verifiche appena rientrano, uno stress prima ancora di iniziare”. I genitori chiedono che questo strumento venga utilizzato con più coscienza. “Queste chat, queste comunicazioni devono avere dei limiti - aggiunge - e devono cessare fuori dall’orario di scuola. Le comprendo per dare materiale utile allo studio, ma basta aggiungere compiti su compiti. L’ho segnalato anche al provveditorato e all’istituto di mia figlia, ma senza soluzione. Non so che più che fare, ormai sta diventando un vero e proprio incubo”.

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