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ROVIGO

Fobia da West Nile e vaiolo, inizia l'assalto ai medici di base

Ambulatori pieni di persone che lamentano sintomi sospetti dopo la puntura di zanzare

Fobia da West Nile e vaiolo, inizia l'assalto ai medici di base

ROVIGO - West Nile: è assalto agli ambulatori. Boom di richieste ai medici di base, in Polesine, a causa della crescente preoccupazione per l’aumento dei casi di West Nile e di contagi da coronavirus. Un inizio di agosto considerato quasi anomalo, con gli studi dei medici di famiglia veneti, pieni nonostante il solleone.

"Gli ambulatori, caso strano, sono pieni come solitamente accade nel periodo invernale - conferma Francesco Noce, presidente dell’ordine dei medici locale - fortunatamente riscontriamo una diminuzione dei casi di coronavirus, mentre preoccupa la crescita di quelli da West Nile. A preoccupare sono anche le diverse segnalazioni di casi di vaiolo delle scimmie. Le persone sono ovviamente preoccupate e si rivolgono ai medici cercando conferme e informazioni. Molte di esse le chiedono soprattutto per quanto riguarda i vaccini, dato che ne abbiamo uno anche per questa tipologia di vaiolo".

Ad avere la precedenza per la vaccinazione da vaiolo saranno le persone con fragilità. "Chi ha già avuto il vaccino in passato può comunque stare tranquillo", specifica Noce.

Ma a pesare sul bilancio delle richieste sono anche gli accertamenti periodici, controlli di routine che le persone hanno dovuto rimandare a causa a della pandemia. "Gli esami ed i check up periodici ora stanno riprendendo - aggiunge - molte persone ora si recano in ambulatorio per programmare anche quelli”. E la situazione si estende a tutta la regione. "Abbiamo ogni giorno decine di messaggi, mail, telefonate da parte degli assistiti che chiedono consigli o sono allarmati per sintomi sospetti - racconta Domenico Crisarà, segretario per la provincia di Padova della Fimmg, la Federazione dei medici di medicina generale - a preoccupare di più i cittadini, nonostante i numeri siano molto più limitati rispetto alle infezioni da Covid, è la West Nile. Il rischio di un’encefalite fa molta paura, mentre per Sars-CoV-2 si è creata una sorta di barriera mentale, nonostante oltre i 100 morti a giorno, che fa considerare l’infezione poco più di un’influenza".

Il virus, infatti, si può trasmettere con una semplice puntura di zanzara infetta. "Nonostante ci siano stati in Italia sette morti in tutto il periodo, contro i terribile bollettino quotidiano Covid, la preoccupazione è elevata - osserva il medico - e questo anche perché c’è la coscienza che questo virus non sia controllabile del tutto con i comportamenti quotidiani. Mentre per il Covid si è acquisita l’idea che la mascherina, la distanza e l’isolamento possano servire, mentre evitare la possibilità di essere punti dalla zanzara è molto più difficile".

Le raccomandazioni dei medici sono quindi di prestare la massima attenzione e mettere in atto tutti i comportamenti preventivi a disposizione per evitare di essere punti. "La zanzara che può trasmettere il virus della West Nile è quella che punge in orario serale - spiega Noce - quindi la raccomandazione che possiamo fare è quella di stare molto attenti in quella fascia oraria e di proteggersi con i repellenti. In casa l’uso di zanzariere protegge ancora meglio. Molte forme di questa infezione passano spontaneamente senza bisogno di alcun intervento medico. A rischio, come sempre, sono soprattutto le persone più fragili o con un sistema immunitario indebolito. A loro consigliamo la massima attenzione".

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