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LENDINARA

Cavalcavia della morte, "L'ennesima tragedia è un peso sulla coscienza"

Il consigliere di minoranza Fabrizio Pavan attacca: "Lavori in ritardo e l'incrocio continua a essere teatro di incidenti"

"Quella tragedia qualcuno l'ha sulla coscienza"

LENDINARA - “A distanza di tre anni dobbiamo piangere un’altra persona morta perché chi di competenza non ha saputo risolvere un problema portato anche all'attenzione del Consiglio Comunale il 2 settembre 2020”.

A scrivere questo duro messaggio è il consigliere di minoranza Fabrizio Pavan, che continua: “Tre anni (17 settembre 2019) ed un'altra tragica fine di un ciclista noto per la prudenza e la passione per la due ruote non possono essere considerati una tragica fatalità. Questa si chiama inerzia di chi aveva il dovere di intervenire e pesa sulla coscienza di qualcuno”.

In corrispondenza di quel pericoloso incrocio, infatti, avevano perso la vita, oltre a Michele Rosina, una signora lendinarese e qualche tempo prima anche un bambino. “Nonostante il ripetersi di incidenti non sono ancora stati presi i dovuti provvedimenti”, aveva precisato allora Pavan, chiedendo la messa in sicurezza dell'incrocio con semaforo a chiamata.

Come scriveva nella mozione: “Mi segnalano sulla tangenziale mezzi pesanti e automobili che percorrono la stessa a velocità superiori a quanto consentito dal Codice della Strada. Oltre tutto la intersezione a raso con la pista ciclabile rende alquanto pericolosa per la vita delle persone la viabilità della sp17”. “In quella zona il semaforo può essere solo un indice di pericolo – aveva precisato in quell’occasione l’allora assessore Lorenzo Valentini – perché per questioni di sicurezza la Provincia ha detto che non si può attivare”.

Il consiglio si era quindi lasciato con la promessa della valutazione di una proposta alternativa, poi concretizzata in un progetto che prevede la realizzazione di un tronco ciclabile a “ferro di cavallo” proprio in corrispondenza del sottopassaggio esistente in via Arzarello e sistemato nell’estate dello scorso anno da parte della Provincia, per poi ritornare, sempre parallelamente alla strada provinciale, dalla parte opposta all'attuale incrocio pericoloso, garantendo la transitabilità in totale sicurezza.

La scorsa settimana è arrivata la comunicazione dalla Regione Veneto di un contributo di 200mila euro per i lavori di messa in sicurezza dell’incrocio di via S. Lazzaro Alto, previsti per una somma complessiva di 400 mila euro. Una progettazione che comunque ha richiesto per l'approvazione tempi lunghi, che non hanno impedito che in corrispondenza dell'incrocio perdesse la vita una terza persona.

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