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LA STORIA

Muore il gatto abbandonato "invisibile" agli occhi dei passanti

La volontaria: "Nessuno lo ha soccorso, era lì da mesi. Quando siamo arrivati era già troppo tardi"

Nessuno soccorre il micio abbandonato, che muore

LOREO - Morire tra l’indifferenza delle persone, che lo hanno guardato spegnersi lentamente senza intervenire. È la triste storia di un giovane gatto abbandonato, raccontata dalle volontarie che hanno tentato di salvarlo, quando ormai era troppo tardi.

“Il gatto è stato segnalato il 10 agosto, da una signora che vive nella zona dove l’animale girava - racconta Morena, volontaria - La signora spesso sfama gatti randagi che frequentano il suo giardino e lui era tra quelli, ma aveva notato che il felino stava male e mi ha chiesto che cosa si potesse fare”. La volontaria però non aveva modo di tenerlo a casa propria e così ha chiesto supporto ai cittadini tramite un post su Facebook per trovare qualcuno che lo potesse tenere al sicuro.

“A questo post mi risponde una signora - continua a raccontare - dicendo che va a mangiare anche da lei. In privato poi mi racconta che gira da anni nella zona e che ogni tanto spariva, probabilmente perché non sterilizzato. Mi racconta anche che versava in pessimo stato da circa un mese, ma che non lo avevano mai recuperato perché soffiava”.

Secondo la volontaria in molti probabilmente lo avevano visto girare e chiedere da mangiare, notando anche il progressivo deperimento. Dopo qualche giorno, il 14 agosto, finalmente viene trovata una persona che può accoglierlo e si procede al recupero.

“Era un gatto a pelo lungo, magrissimo, con parte del manto staccato su un lato - descrive Morena - aveva una gravissima infezione agli occhi e le larve delle mosche che lo stavano mangiando nelle ferite che aveva sul corpo. Lo abbiamo sistemato in un posto tranquillo, in attesa di portarlo dal veterinario, gli hanno dato da mangiare, faceva perfino le fusa quando lo accarezzavi”.

Troppo tardi però perché il gatto la mattina seguente è deceduto a casa della volontaria. “Sono tanti anni che faccio volontariato con animali anche sofferenti - prosegue - un animale ridotto in quello stato non lo avevo mai visto. Non capisco come si possa essere riusciti a guardare questo animale soffrire e spegnersi tra tante sofferenze, senza mai intervenire. Perché qui non si tratta di un animale che è stato visto da qualche giorno, ma di persone che lo hanno visto così per mesi".

"Come si può essere così indifferenti di fronte a una creatura che soffre? Comprendo che molte persone non possano sostenere una eventuale spesa di un veterinario, ma non si si sono nemmeno tentate altre soluzioni per aiutarlo. Tutti coloro che lo hanno visto semplicemente lo hanno ignorato”. Animali randagi, di nessuno quindi, le cui spese veterinarie ricadono interamente sulle spalle di chi, mosso da compassione, interviene.

“In caso di animale randagio, come ad esempio questo gatto, purtroppo non possono intervenire i servizi sanitari dell’Ulss - spiega Enrico Tammiso, dirigente veterinario dell’azienda Ulss 5 - Le nostre unità hanno la possibilità di intervenire soltanto in presenza di animale ferito a causa di un incidente. Nel caso, invece, di gatti liberi che non hanno nessuno, il ‘proprietario’ è il sindaco del comune in cui si trovano. L’intervento quindi è a capo all’amministrazione comunale, a cui va inoltrata la richiesta per il recupero e perché contribuisca alle spese”.

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