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"Risse e spaccio all'ordine del giorno nella casa del casellante"

Un gruppo di extracomunitari ha occupato (ancora) l'abitazione. La segnalazione dei residenti di via Cappuccini

BADIA POLESINE - "Avevano appena sgomberato quell’abitazione occupata abusivamente, ma in poche settimane sono tornati dentro passando per le finestre". La segnalazione riguarda l’ex casa del ferroviere in via Cappuccini, proprio sul passaggio a livello.

I residenti, che credevano fosse stata risolta la questione con lo sgombero dello scorso anno, si sono ritrovati un via vai di gente in quella casa diventata un alloggio abusivo. "E’ una situazione insostenibile - racconta una residente - appena cala la sera l’abitazione, ma più in generale l’intera area, diventa un covo di spaccio e schiamazzi, oltre che di risse. Abbiamo chiamato le forze dell’ordine in più occasioni, ci siamo rivolti all’amministrazione comunale, ma per ora non c’è stato alcun intervento".

Che la questione sia nota lo conferma proprio il sindaco di Badia, Giovanni Rossi. "Purtroppo ne sono a conoscenza e ho già più volte sollecitato la Polizia ferroviaria affinché sgomberasse l’ex casa del casellante - spiega il primo cittadino - cosa che peraltro era già stata fatta. Ma alla fine gli extracomunitari che l’avevano occupata, sono tornati".

Una questione piuttosto delicata, sulla quale ha "giurisdizione", se così si può dire, la Polfer, visto che l’immobile è di proprietà di Rfi. Rimane però una situazione di poca sicurezza per i cittadini che abitano nell’area. "L’unica cosa che possono fare i cittadini è sollecitare anche loro la Polfer affinché intervenga ancora - aggiunge il sindaco - e far sì che i proprietari dell’immobile garantiscano un minimo di sicurezza".

Un immobile dove, peraltro, fino a un anno e mezzo fa circa ci abitava la vedova del casellante. Come ha spiegato un altro residente della zona. "La casa era in ottimo stato, e per certi versi lo sarebbe ancora - spiega - del resto è stata abitata dalla vedova del ferroviere fino a un anno e mezzo fa. Poi è rimasta chiusa per un po’ di tempo prima che gli extracomunitari forzassero la porta per stabilirvisi".

A quel punto le prime segnalazioni e i controlli delle forze dell’ordine, fino a quando, dopo mesi, è arrivato lo sgombero vero e proprio. "Ma non è durata tanto, le grate che sono state installate per impedire l’ingresso nell’edificio sono state divelte e gli extracomunitari sono tornati - prosegue nel racconto - ci abitano, vanno a prendersi le bacinelle d’acqua nei bar dove stazionano anche per l’intera giornata. Di giorno non è che siano granché molesti, ammesso che non bevano. Per il resto c’è ben poco da dire".

Rimane, quindi, una situazione di forte degrado alle porte del centro di Badia Polesine. "E’ un peccato che quell’abitazione non sia stata messa in affitto, visto che comunque era in buono stato - conclude - e questo è il risultato. Diciamo che spesso passano le forze dell’ordine per controllare, quindi la vicenda è ben nota e chi vivacchia in quella abitazione è sotto controllo. Però, intanto, rimane lì".

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