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L'IDEA

"West Nile: si può bloccare alla fonte"

Una proposta contro il contagio

Disinfestazione, piano anti zanzare

Roberto Rovigatti, storico cacciatore stientese e per anni presidente provinciale di Federcaccia, interviene nel merito della diffusione del virus “West Nile” che, anche in questa estate, sta causando molte vittime.

“Tra le tristi notizie che appaiono quotidianamente sui giornali e telegiornali, emerge anche la preoccupazione per la diffusione del virus della West Nile sul nostro territorio, malattia portata dalle zanzare, che sta mietendo troppe vittime. Per contrastarla vengono dispensate ai cittadini norme comportamentali da tenere mentre le Amministrazioni Comunali si occupano della disinfestazione delle portatrici". T

"utto questo è bene, se non fosse che queste iniziative rientrano in quella che è possibile definire è ‘difesa passiva’, ossia di constatazione e cura dei casi conclamati, non sempre con esito positivo, destinata a cessare in autunno con l’assenza delle zanzare”. Il problema, secondo Rovigatti, in questo modo viene solo rinviato. Cosa è possibile fare quindi per debellare definitivamente il problema?

“E’ necessario porsi una domanda. Dove svernerà il virus pronto ad essere diffuso il prossimo anno? A questo quesito risponde l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie con la conclusione delle ricerche effettuate fin dal 2016. Il virus rimarrebbe ospite in 'serbatoi' identificati in specie animali appartenenti a mammiferi ed uccelli, tra questi i principali sarebbero merli, gazze e tortore dal collare. Dalle stesse ricerche emerge che, cito testualmente, l’area più esposta al rischio di circolazione del virus West Nile è una fascia compresa tra il fiume Po e il fiume Adige, quindi proprio la nostra provincia".

"Ora ritengo elementare dedurre che se i serbatoi fossero, prima individuati sul territorio e poi ridotti, l’entità della futura diffusione con conseguenti esiti letali, potrebbe essere contenuta se non annullata. Per questo, invito ancora una volta, tutti gli organi preposti, Ulss e amministratori su tutti, a verificare quanto affermato ed a prendere le eventuali misure preventive di sorveglianza attiva sugli animali sentinella”.

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