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LA TRAGEDIA DI ASIAGO

"Volevo ricordarlo nell'ultimo istante di felicità"

Sara, la compagna di Andrea Mazzetto, travolta dalle critiche sui social racconta la sua verità

"Il nostro ultimo selfie: solo un gesto d'amore"

ROVIGO - Le hanno augurato la morte, la hanno indicata come responsabile della morte del compagno, avvenuta sotto i suoi occhi, che l'ha sconvolta, la hanno chiamata assassina. Gente che non si era neppure alzata dal divano, probabilmente, che neppure si è sforzata di capire come possa stare una ragazza di 27 anni che ha visto il proprio fidanzato precipitare nel vuoto, giù per un dirupo dal quale è stato recuperato ore dopo. Senza vita.

La hanno massacrata perché ha pubblicato la loro ultima foto assieme, nonostante, nella "storia" di Instagram, fosse impossibile non rendersi conto del motivo per il quale lo avesse fatto: il dolore, unito all'amore e a un grande senso di perdita. "La nostra maledetta ultima foto insieme, c'è scritto". Fuori luogo? Inappropriato? Proprio no. Ma il popolo del web si è scatenato, facendo a pezzi, dicendo di tutto a Sara Bragante, 27 anni, la compagna di Andrea Mazzetto, il 30enne rodigino morto cadendo nel vuoto sull'altopiano di Asiago, sabato. E i cui funerali si terranno domani, mercoledì 24 agosto.

Ora, anche Sara ha scelto di parlare. E lo fa con calma, senza rabbia, spiegando semplicemente come stanno le cose. Lo ha fatto al "Corriere della Sera".
 
"Hanno distorto la verità", dice, semplicemente, ripensando a quei messaggi sul web, pieni di odio e di ignoranza. "Sabato mattina siamo partiti per una breve escursione fino all’Altar Knotto (sperone di roccia a forma di altare). Alla fine del sentiero c’è una breve ferrata, e quando siamo arrivati ai piedi del masso ha deciso di salirci. Lo faceva sempre: ad Andrea piaceva arrampicarsi. Dalla cima ha insistito perché lo raggiungessi, anche se non volevo. Mi sono lasciata convincere e da lassù abbiamo scattato alcune foto. Poi mi ha chiesto di mettermi in posa sul ciglio del masso".

"Dopo aver scattato la foto - prosegue il racconto di quegli ultimi attimi assieme - si è avvicinato per mostrarmela: ero pallida in volto. Le gambe mi tremavano, e in quel momento ho avuto un giramento di testa per le vertigini: ho rischiato di perdere l’equilibrio e Andrea mi ha afferrato la mano lasciando cadere il telefonino che è finito di sotto, tra i cespugli".

"Dicono si sia cacciato in quella situazione per non perdere i selfie, ma è una bugia. Mi ha detto: 'Lì c’è tutto il mio lavoro: le fatture, i documenti dell’azienda. Devo recuperarlo'. E ha iniziato a scendere. L’ho sentito dire che aveva un piede incastrato. E appena è riuscito a liberarsi, la roccia si è sgretolata ed è scivolato. In realtà è un volo di pochi metri ma, finendo sullo spiazzo ai piedi della roccia, è subito rotolato in avanti, verso il baratro. L’ho sentito gridare. Ed è sparito".

Poi, la spiegazione del perché Sara abbia scelto di pubblicare l'ultimo selfie assieme. "Volevo ricordarlo in quell’ultimo momento di felicità, come avrebbe fatto lui. Tutto qui: nessun intento esibizionista, non l’ho fatto per i like né per aumentare i follower". 

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