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ROVIGO

Illuminazione pubblica, "spegnere le luci in sicurezza"

La via intrapresa per contenere la crisi energetica preoccupa i cittadini

ROVIGO - Dannosa, se non pericolosa secondo i cittadini, la proposta di ridurre l’illuminazione pubblica, per lampioni e monumenti. Una manovra ipotizzata dal governo per contenere la crisi energetica, che ci attende nell’imminente autunno.

"È una scelta sbagliata e dannosa - spiega Giuseppe - l’illuminazione pubblica è  strettamente legata alla sicurezza pubblica. Toglierla significa creare solo problemi, piuttosto riduciamo gli stupendi dei politici, anche solo col 30% in meno avremmo un gran risparmio. Queste sono manovre da fare, non quelle di ridurre l’illuminazione".

La mancata illuminazione di alcune zone, potrebbe infatti incentivare la criminalità che, complice la poca visibilità, passerebbe inosservata. "Non credo sia una buona idea diminuire l’illuminazione pubblica - continua Katiuscia - ci sono zone della città che effettivamente possono anche rimanere meno illuminate, ma altre decisamente no. Per la sicurezza dei cittadini l’illuminazione andrebbe mantenuta. Per risolvere un problema se ne creano altri, incrementando fenomeni pericolosi".

Sicurezza quindi tra le principali preoccupazioni dei residenti che, nel caso in cui sia inevitabile spegnere le luci, chiedono venga fatto con attente valutazioni. "Se alcune zone permettono di farlo si può anche considerare l’idea - spiega Luca - evitando però quei punti in cui le circostanze sono più delicate e complesse. Se questa manovra viene applicata con le dovute valutazioni credo si possa ritenere utile, senza danneggiare nessuno".

Valutazioni, quindi, di quelle parti di città in cui l’illuminazione, secondo qualcuno, era troppa a prescindere. "Ci sono troppi lampioni in città, qualcuno si può anche spegnere - conclude Delfino - non credo crei problemi, anzi. Tra le altre zone in cui si può applicare questa manovra mi vengono in mente alcuni tratti di piste ciclabili, tanto in inverno non vengono frequentate più da nessuno".

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