VOCE
ROVIGO
27.08.2022 - 17:41
ROVIGO - Luce e gas continuano ad aumentare, raggiungendo il mondo del lavoro con importi quasi triplicati. Bollette quasi da record, che lasciano attoniti i titolari, sorpresi dall’assenza di interventi, nonostante i numerosi appelli.
“L’ultima bolletta segnava l’importo di 4mila euro - conferma Giacomo Sguotti del ristorante pizzeria ‘La taverna degli artisti ’ - abbiamo aperto da troppo poco tempo però per riuscire a fare un paragone con l’anno precedente. Sono importi a dir poco devastanti, se consideriamo anche l’altro locale che abbiamo. E’ ironico perché abbiamo addirittura cercato di consumare il meno possibile, ma gli importi sono almeno il triplo rispetto al normale. Parliamo di quasi 11 mila euro per due locali, sommati a quello che avevamo già dovuto rateizzare, perché non in grado di pagare totalmente”.
C’è rabbia e preoccupazione perché non si vedono vie d’uscita. “L’alternativa è solo chiudere il contatore - continua - tutto si sta accumulando, gas, costi dei fornitori e del personale. Il problema è che questa situazione sembra quasi diventata una normalità, se ne parla tutti i giorni ma nessuno cerca un modo pratico di come risolverlo. Non basta più parlare di togliere le accise dalle bollette, questo sta diventando un nuovo lockdown. Le aziende in quel periodo si erano indebitate per sopravvivere e ora devono riprendere a farlo di nuovo. Non ci sono alternative, nessuna azienda è in grado di stare in piedi con questi costi. Ormai tutte le attività sono in difficoltà, nessuno è escluso, il rischio è di chiudere tutti. Bisogna intervenire con aiuti e sostegni, l’Europa deve prendere delle decisioni nette e concrete, non basta togliere il 10%, il prossimo mese parlano di ulteriori aumenti, così non si va da nessuna parte”.
C’è ansia di non riuscire ad affrontare tutto questo e di veder vanificata una vita di lavoro, speranze e sacrifici. “Sono arrivate bollette triplicate, con gli stessi metri cubi di consumi. Di gas, ad esempio siamo passati da 600 euro a 2 mila, mentre la corrente da 500 euro circa a 1.400 - spiega Andrea Carlucci della pizzeria ‘da Mimmo’ - È ormai una situazione pesante, perché anche le materie prime stanno aumentando per lo stesso motivo, continuiamo a sperare che ci sia un intervento per spezzare questa catena”.
Decisioni che però tardano ad arrivare mentre le bollette in questi giorni stanno raggiungendo tutti, indistintamente. “L’aumento c’è stato e di circa il 40% - aggiunge Remigio Ruzzante della pizzeria al taglio ‘Il Sagittario’ -. Importi che da 450 euro sono arrivate a oltre 700, ci domandiamo come faremo a pagarle. Noi siamo anche fortunati perché siamo un’attività avviata da tempo, ma un giovane che sta cercando di avviarsi non ha alcuna speranza di sopravvivere. Non è solo la corrente ad essere aumentata, tutte le materie prime sono cresciute nella stessa misura, 30 o 40% in più”. Nemmeno l’ipotesi di aumentare i prezzi può salvare da questo dramma. “Non serve a nulla e non lo riteniamo nemmeno giusto - prosegue - cerchiamo di non farlo, anche perché già prima di questa situazione avevamo dovuto ritoccarli. Ma gli stipendi delle persone rimangono gli stessi, aumentando i prezzi rischi di metterle solo in difficolta”.
A salvarsi, e sperare di non veder arrivare brutte sorprese, chi ha cambiato fornitore ben prima dell’arrivo della crisi. “Ho cambiato fornitore di corrente elettrica l’anno scorso, perché col precedente non mi ero trovata bene - conferma Cristina Cioffi della pizzeria ‘Le Due Torri’ - e da allora i costi si sono dimezzati e sono, al momento, rimasti bassi. Anche per quanto riguarda il gas stiamo valutando di cambiare gestore, sperando di non avere brutte sorprese”.
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