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PORTO VIRO

"Bentornato a casa, don Bepi Miele!". Il sindaco: "Onorati di averti tra noi"

Il consiglio comunale ha conferito la cittadinanza onoraria al missionario

PORTO VIRO - Don Bepi è tornato a casa. Da lunedì pomeriggio, il missionario è cittadino onorario di Porto Viro. Il terzo nella storia della città, dopo il maestro Paolo Rigolin e l’attore Oreste Lionello.

A conferirgli l’onorificenza cittadina è stato il consiglio comunale, guidato dal sindaco Valeria Mantovan, che ha accolto all’unanimità la proposta arrivata dal Gruppo missionario San Giusto guidato da Bruna Ravazzolo. Alla cerimonia hanno partecipato anche il vescovo di Chioggia Giampaolo Dianin e l’assessore regionale Cristiano Corazzari, che ha anche la delega ai veneti nel mondo.

Il consiglio e il pubblico in sala hanno tributato due lunghi applausi a don Giuseppe Miele, missionario in Madagascar che in questi giorni è tornato brevemente nel suo Polesine. “Non mi aspettavo un’accoglienza simile né un riconoscimento del genere - ha detto, nel suo breve intervento - tutto quello che ho fatto, l’ho fatto soprattutto grazie alle persone che, da qui, mi hanno aiutato. Ogni volta che in Madagascar arrivava un borsone, pieno di palloni, giochi o vestiti, per i ragazzi laggiù era una festa e io dicevo: questo arriva da Porto Viro. E allora voglio dirvi: quello che si può fare, lo si fa soltanto se ci si mette insieme”.

Il sindaco Valeria Mantovan si è detta “onorata di conoscere personalmente don Bepi, di cui ho sempre sentito tanto parlare. Il centro da lei fondato dà opportunità di crescita e formazione a tanti ragazzi. Ha fatto grande il nome di Porto Viro nel mondo realizzando tanti importanti progetti in Madagascar: scuole, centri di formazione, ma non solo. Penso alla recente scuola di coltivazione del riso per la quale sono arrivati come insegnanti anche tecnici portoviresi. Per noi è una fortuna poter averla come cittadino onorario”.

A nome dei gruppi consiliari, la capogruppo di maggioranza Chiara Bovolenta ha espresso “profonda ammirazione” e ha parlato di un impegno, quello di don Bepi, “che fa bene al cuore”; mentre Maura Veronese, nel dare il “bentornato a casa” al missionario ha sottolineato come l’onorificenza sia stata assegnata “senza distinzioni di sorta”, a testimonianza del clima di unanime stima di fronte alla sua figura.

La stessa Ravazzolo ha definito don Miele “un esempio per tutti”. E lo ha esortato: “Continui così”. Mentre il vescovo Dianin ha ricordato la figura di San Giovanni Battista, di cui ieri si ricordava il martirio e che ha “preparato la strada all’arrivo di Gesù. Grazie a don Giuseppe Miele per la gratuità di quello che fai, e che ti rende davvero onore”.

Infine, l’assessore regionale Corazzari ha rimarcato come questa onorificenza sia “il riconoscimento di un grande lavoro, di cui noi veneti siamo orgogliosi. L’opera di don Miele dà concretezza al valore della solidarietà”.

Il gruppo si è poi spostato all’oratorio salesiano San Giusto dove è stata celebrata la messa in pineta, e dove don Bepi ha poi avuto modo di incontrare le persone che da sempre ne sostengono l’operato. L’incontro è terminato con un rinfresco.

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