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L’impianto di potabilizzazione riprende a funzionare

Riapre la centrale di potabilizzazione di Ponte Molo. Parola a Giacomo Carletti di Acquevenete

Riapre la centrale di potabilizzazione di Ponte Molo

Il cuneo salino finalmente è in ritirata: la centrale torna operativa.

TAGLIO DI PO - Torna operativa la centrale di Ponte Molo, l’impianto di potabilizzazione di Taglio di Po che dal giugno scorso, raggiunto dal cuneo salino, aveva richiesto l’attivazione del piano di emergenza di Acquevenete per continuare a garantire l’erogazione del servizio ai cittadini.

Le analisi sull’acqua del Po, grazie all’aumento della portata presente nel corso d’acqua, hanno riportato valori di conducibilità e salinità paragonabili a quelli dello scorso mese di maggio, rendendo dunque possibile la ripresa della piena funzionalità della centrale. Nei prossimi giorni, comunque, il dissalatore resterà a disposizione dell’impianto, per essere utilizzato qualora dovesse riscontrarsi una nuova risalita del cuneo salino. Nonostante il dissalatore dal 22 luglio scorso non sia stato più utilizzato per produrre acqua potabile da erogare in rete, ma solo acqua per utilizzi interni come il lavaggio dei filtri o la pulizia delle vasche, Acquevenete non ha alcun dubbio sull’utilità ed efficacia del sistema. La scelta tecnica attuata, infatti, si è rivelata provvidenziale per continuare a garantire in emergenza la fornitura idrica ai Comuni serviti dalla centrale di Ponte Molo. A partire dal mese di luglio, però, la situazione è peggiorata in maniera talmente gravosa da non rendere più possibile l’utilizzo del dissalatore, dimensionato per trattare acqua salmastra, ma non acqua salata.

“Si sono verificate condizioni che non potevamo prevedere”, spiega l’ingegner Giacomo Carletti, responsabile del settore Potabilizzazione di Acquevenete. “Nell’estate del 2003, per ricordare la precedente esperienza con il cuneo salino alla centrale di Ponte Molo, si erano raggiunti valori di conducibilità (parametro indicatore del tenore di salinità dell’acqua) sulla base dei quali è stata selezionata la tipologia di impianto più adatta. Ma a partire da fine luglio sono stati raggiunti livelli impensabili, e a quel punto è stato necessario intervenire diversamente”.

“Abbiamo dunque sospeso l’erogazione dalla centrale di Ponte Molo e raggiunto tutte le utenze, attraverso manovre idrauliche in rete, da un’altra fonte di approvvigionamento, cioè il Savec, il Sistema Acquedottistico del Veneto Centrale. Si è trattato di una manovra d’emergenza per garantire la continuità di erogazione di acqua potabile, grazie alla quale tutti gli utenti sono stati sempre raggiunti dal servizio senza alcuna interruzione. Si sono rilevate solo portate e pressioni più basse rispetto ai valori tipici del periodo”.

Negli ultimi giorni il cuneo salino ha finalmente cominciato ad arretrare ed Acquevenete, valutati i parametri in netto e costante miglioramento, ha deciso di riprendere l’attività della centrale di potabilizzazione. “Abbiamo aspettato tutti questo momento che speriamo segni la fine dell’emergenza, ma dovremo continuare a monitorare la situazione e a lavorare per l’interconnessione delle reti, che permetterà anche la dismissione della centrale di Ponte Molo”, commenta il presidente di acquevenete Piergiorgio Cortelazzo. “Il piano di emergenza di acquevenete è risultato efficace: il servizio agli utenti non ha subito interruzioni nemmeno nei momenti più critici”.

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