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ROVIGO

Al suono della campanella, l'emozione dei genitori

"I nostri figli? Contenti di iniziare un nuovo anno scolastico”

ROVIGO - Emozionati, entusiasti e speranzosi i tanti bambini, ragazzi e genitori che si sono riaffacciati al mondo della scuola, in un nuovo anno pieno di novità.

“Emozionati ma tranquilli - conferma Diego - mio figlio ha iniziato ad andare a scuola fin da piccolino, conosce bene l’ambiente. Certo quest’anno per lui c’è il passaggio alle medie e sicuramente sarà un cambiamento emozionante, lo abbiamo incoraggiato perché l’affronti in maniera più determinata e serena possibile”. Tantissime le mamme presenti per accompagnare e salutare i propri figli. “Siamo molto emozionati - prosegue Federica - alle 4 ero già sveglia, mentre mio figlio si è alzato alle 6. Vogliamo vivere un anno tranquillo, non pensando alle cose negative. Dopo due anni con limitazioni e mascherine mio figlio non vedeva l’ora di iniziare con normalità. E questa è la cosa più importante”.

E sono proprio loro, i bambini, i veri protagonisti di questa giornata. “Mio figlio ieri sera, prima di andare a letto, era molto agitato - conferma Diana - La prima media è un passaggio molto importante. Questa mattina la più emozionata ero sicuramente io. Siamo felici di questa ripartenza, quest’anno finalmente senza mascherine e speriamo riprendano anche le gite. Un ritorno alla normalità che attendevamo, soprattutto per loro”.

Il nuovo anno, quindi, che si apre con i migliori auspici. “Emozionati sicuramente tutti noi - conclude Nicoletta - L’anno scorso forse l’abbiamo vissuto in maniera più intensa perché iniziava la prima elementare ed era tutto una novità. Quest’anno invece, mio figlio conosce l’ambiente, aveva davvero voglia di rivedere i propri compagni. L’emozione c’è ma è sicuramente diversa. È un grande sollievo non doverli vedere più indossare le mascherine tutto il giorno, l’anno scorso hanno dovuto indossarla fino a luglio, e non faceva di certo bene alla loro salute. È stata una grande sofferenza per noi vederli così, non doverla più indossare è una grande liberazione”.

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