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ROVIGO

"I nostri pensionati sono i più poveri del Veneto"

L'allarme del sindacato Spi-Cgil: "C'è chi rinuncia alle cure per riuscire a pagare le bollette"

ROVIGO - “Il 55% dei nostri anziani vive con una pensione inferiore ai 750 euro. Come possono pensare di pagare bollette di gas e luce con le cifre che ci stanno mostrando in questi giorni? Non ce la fanno. E così sempre più anziani rinunciano anche alle cure”, è l’allarme lanciato da Nicoletta Biancardi della segretaria dello Spi-Cgil di Rovigo, il sindacato che si occupa dei pensionati.

Un sindacato che vede giorno dopo giorno aumentare le difficoltà degli anziani polesani. Perché se con una pensione così bassa fino ad ora già facevano fatica ad arrivare a fine mese, oggi, con il costo delle materie prime, l’aumento dei prezzi e le bollette alle stelle non ce la fanno più.

Qual è la situazione? Ci sono molti pensionati che si rivolgono a voi?

“Sì, sono parecchi. In tanti si sono rivolti a noi in occasione del rinnovo della quattordicesima e per sapere se hanno diritto al bonus energia. Ma il dramma è che anche con la quattordicesima e i bonus a disposizione non riescono lo stesso ad affrontare questo periodo storico caratterizzato da forti aumenti in ogni ambito della vita quotidiana. E ricordiamo che purtroppo siamo la provincia più povera del Veneto e con indice di invecchiamento più elevato”.

Avete messo a disposizione qualche servizio dedicato?

“Certo, con la pandemia abbiamo creato una sportello sociale che si occupa di aiutare i nostri pensionati in tutte queste cose. Quando ci contattano noi cerchiamo sempre di farli venire in sede per parlare di persona. Controlliamo la pensione e vediamo se hanno per esempio diritto ad altri bonus. E chiaramente se ci troviamo di fronte a casi particolari contattiamo gli assistenti sociali del Comune di residenza. Abbiamo sicuramente creato una bella rete sociale. Ma la situazione è seria”.

Come mai?

“Il 55% dei nostri anziani vive con una pensione inferiore a 750 euro. Questo vuole dire che, con pensioni così povere, e se magari non hanno una casa di proprietà e si pagare anche un affitto, a fine mese non ci arrivano proprio”.

E come possono fare?

“In tanti non si curano più. E se vanno dal medico e questo gli prescrive dei medicinali loro poi non riescono sempre a comprarseli”.

E per le bollette?

“In tanti sono preoccupati, già fanno fatica a comprare la benzina, il metano, il pellet ma per loro è pesante anche il fatto che ora non riescono più neanche a dare una mano a figli e nipoti. Stiamo parlando di cifre bassissime, tipo 50 euro, ma che comunque contribuivano all’economia famigliare. Adesso ci chiamano per questo aumento del costo del gas quindi per l’aumento del costo del riscaldamento e hanno paura per l’inverno. Ma sono di nuovo preoccupati anche per la Pandemia, e moltissimi di loro non hanno fatto la quarta dose. Io credo servirebbe più sensibilizzazione”.

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