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ROVIGO AL CINEMA

Scorci polesani da grande schermo

Da Rovigo a villa Badoer, dal punto di vista del regista Sebastiano Rizzo nel docufilm "Il vecchio e la bambina"

ROVIGO - Dopo la proiezione al Festival di Berlino e la presentazione a Venezia-Marghera e a Roma, è finalmente giunto a Rovigo il docufilm “Il vecchio e la bambina” del regista Sebastiano Rizzo con Totò Onnis, Maria Grazia Cucinotta e la piccola Giada Fortini.

L’anteprima è stata proiettata martedì sera al cinema Notorious, evento organizzato dal Gal Polesine Adige in collaborazione con l’associazione culturale Leonardo da Vinci; presenti in sala Elena Brigo, dell’associazione, Giustiliano Bellini e Claudia Rizzi, presidente e direttrice del Gal Polesine Adige.

Totò Onnis in piazza Vittorio Emanuele II in una scena del fim.

Per approfondire guarda anche:  

Si tratta di “un film documentario pensato come un nuovo mezzo di divulgazione e promozione del territorio veneto e delle sue eccellenze”, ha esordito Bellini, a capo di uno dei cinque Gal veneti partecipi. Prodotto da Corrado Azzollini per Draka Production, con la partnership di HGV Italia e finanziato con 450.000 euro dal programma “Veneto rurale” 2014-2020 nell’ambito della Misura 19, con il sostegno della Regione Veneto (Assessorati al turismo, cultura e agricoltura), della Fondazione Veneto Film Commission e della Fondazione Cariparo, ideato e promosso da un partenariato di Gal veneti: Gal Venezia orientale – capofila, Gal Alta marca trevigiana, Gal Patavino con il Comune di Arquà Petrarca, Gal Montagna Vicentina e Gal Polesine Adige.

Lo spunto è dato dalla rievocazione delle esperienze e dei luoghi percorsi dallo scrittore Ernest Hemingway nel nostro territorio veneto, che tanto ha amato, come anche diversi altri artisti, citati nel film: da Petrarca a Goethe e Wilde, passando per Canova, che ci ha lasciato le sue magnifiche ville, tra cui la nostra “Badoera” a Fratta Polesine.

Una scena del film con Totò Onnis davanti a Villa Badoer, a fratta Polesine. 

La trama

Un nonno - incarnato dall’attore Totò Onnis - prima da solo e poi, in un ideale passaggio del testimone alle future generazioni, con la nipotina, percorre in bicicletta (simbolo di quel turismo slow sempre più incentivato e che tanto si adatta alle nostre terre) una vasta area veneta che abbraccia la montagna e pedemontana vicentina, i Colli Euganei e la Bassa padovana, il Medio polesine (Rovigo, Fratta e Badia Polesine, Lusia), fino all’Alta marca trevigiana, per concludersi al mare di Caorle.

Guarda il trailer del film: 

La poesia dei luoghi nella loro variegata opulenza e tipologia (montagne, laghi, fiumi, gorghi, i paesaggi campestri e marini), esaltati da una sapiente fotografia con inedite riprese aeree, si sposa con il recupero della memoria storica (la Grande guerra), l’eredità culturale ed artistica e le tradizioni, tra le quali spiccano il torneo vivente di scacchi di Marostica e i mulini ormai dismessi. 

Il regista Sebastiano Rizzo ha definito la permanenza nel nostro territorio "un'esperienza straordinaria, vissuta in prima persona nel riscoprire luoghi straordinari e cercare di renderli al meglio, mostrandoli a quel pubblico che ancora non conosce le bellezze incantevoli del Veneto". 

Uno scorcio di Piazza Garibaldi a Rovigo ripreso dall'alto, in una scena del film

"Pur conoscendo alcune piccole aeree delle città - ha precisato - abbiamo cercato di concentrarci su queste zone riprendendole dall'alto con immagini aeree. Un modo per valorizzare scorci conosciuti, semplicemente osservandoli da un nuovo punto di vista".

Totò Onnis e Giovanni Boniolo, presidente dell'Accademia dei Concordi, in una scena del film.

Ad interpretare se stesso nel docufilm di Rizzo, anche il presidente dell'Accademia dei Concordi Giovanni Boniolo che in una scena del film accoglie il personaggio di Totò Onnis all'interno del palazzo in piazza Vittorio Emanuele II, nel cuore di Rovigo.

Piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo, in una scena del film.

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