VOCE
adria
05.10.2022 - 18:58
ADRIA - Nella suggestiva cornice del museo archeologico nazionale di Adria, testimonianza storico-culturale vivente di una città che per secoli ha dominato come centro fluviale ed emporio commerciale per essere incrocio di civiltà, è stata presentata la prima edizione del festival “Suoni d’acqua”.
Una manifestazione musicale che si snoda in ben 16 appuntamenti nelle quattro città che hanno aderito all’iniziativa: Adria, Cavarzere, Chioggia e Noale. Si inizia il 14 ottobre a Cavarzere, conclusione a Chioggia il 30 aprile.
E ancor prima di iniziare, già altri paesi, in primis Loreo, si sono candidati per partecipare all’edizione primavera-estate: il festival, infatti, si snoderà nell’arco di dodici mesi. Ieri mattina è stata presentata la prima parte.
L’iniziativa è promossa da Musica Chioggia in collaborazione con il ministero della Cultura, Regione Veneto, Rete mondiale Unesco dei musei dell’acqua e centro internazionale Civiltà dell’acqua, gode del patrocinio di Parco Delta del Po e dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico settentrionale Porti di Venezia e Chioggia.
La presentazione al museo adriese alla presenza del presidente dell’Ente parco Moreno Gasparini, il sindaco di Adria Omar Barbierato, l’assessore alla cultura di Chioggia Elena Zennaro, l’assessore alla cultura di Cavarzere Ilaria Turatti, quindi Gabriele Vianelli direttore artistico del festival e, collegato via zoom, Eriberto Eulisse direttore della Rete Unesco. Impossibilitata a partecipare, Annamaria Tosatto, assessore alla cultura del comune di Noale, ha inviato un messaggio.
Dopo il saluto di benvenuto da parte di Alberta Facchi, direttrice del museo, Sabrina Boscolo Bariga, responsabile comunicazione di “Suoni d’acqua” ha subito evidenziato che “il festival vuole dar luce all’acqua che dalle montagne scorre al mare, dalle risorgive ai fiumi fino alla laguna. L’acqua è madre - sottolinea Sabrina - dà la vita e cura la nostra esistenza: dunque, un inno ai territori d’acqua, alle proprietà dell’acqua, preziosa, indispensabile e curativa. Una risorsa”.
Moreno Gasparini ha posto l’accento sul fatto che “questa manifestazione unisce la musica al tema della sostenibilità e all’acqua, due elementi fondamentali per le politiche e l’impegno del Parco del Delta. Questo ci impegna e ci impone di promuovere il nostro territorio, l’area del parco in particolare, sotto un’ottica diversa, rimarcando il valore della sostenibilità e della qualità ambientale”.
Da parte sua, Omar Barbierato ha sottolineato tre aspetti che qualificano questo evento: l’acqua come risorsa da proteggere; la rete strumento per unire le forze; la musica che fa parte del nostro Dna.
Particolare soddisfazione da parte di Elena Zennaro rilevando che “la musica come l’acqua sa rilassare e travolgere, fa raggiungere luoghi fisici o mentali altrimenti inaccessibili, svegliare dal torpore, unire. Collegare le città attraverso il connubio musica/acqua permette molteplici momenti di riflessione. Mi complimento con Musica Chioggia - ha aggiunto - per l’idea e la ricerca alla base di questo pregevole lavoro. La rete che si va creando nel segno dell’acqua, ha un potenziale incredibile: Chioggia ha ritenuto di sostenerla in maniera importante per garantirle il successo che merita”.
Sulla stessa linea Ilaria Turatti: “Il nostro territorio è attraversato dai fiumi Adige e Gorzone con una passeggiata lungo gli argini che tutti ci invidiano per la bellezza dei paesaggi: adesso aggiungiamo l’armonia della musica”.
Nel suo messaggio Annamaria Tosatto osserva che “in passato l’acqua è stata per lo più nastro trasportatore di scambi commerciali: ora, con questo festival diffuso, l'acqua diviene idealmente nastro trasportatore di scambi culturali in musica”.
E nel segno dell’acqua, a tutti i partecipanti alla conferenza stampa è stata donata un bottiglia da mezzo litro di acqua senza bolle, in confezione di cartone per il 76% da fonti vegetali e che consente, per la sua realizzazione, di ridurre del 16% le emissioni di Co2.
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