VOCE
ROVIGO
13.10.2022 - 15:52
ROVIGO - Una festa in piazza per spegnere cinquanta candeline. La festa per i cinquant’anni della Fism (Federazione Italiana Scuole Materne) si svolgerà domenica 16 ottobre in piazza Vittorio Emanuele II a Rovigo, dalle 15 alle 18.
In piazza confluiranno le cinquantadue scuole dell’Infanzia e i nidi integrati dell’intera realtà polesana, da Polesine Camerini a Melara, per un pomeriggio di festa dedicato ai bambini, ai genitori, agli insegnanti e al personale, a tutte le persone che desiderano prendervi parte. L’ingresso è libero e gratuito, nel rispetto delle norme di sicurezza previste.
Alla festa sono stati invitati i vescovi di Adria-Rovigo, Pierantonio Pavanello, e di Chioggia, Gianpaolo Dianin, i trenta sindaci che accolgono nel loro paese le scuole materne, il prefetto Clemente di Nuzzo e il questore Giovanni Battista Scali, il senatore Roberta Toffanin e il consigliere regionale del Veneto Laura Cestari.
Ospite d’onore della festa sarà il Piccolo Coro dell’Antoniano diretto da Sabrina Simoni, per la prima volta a Rovigo. La festa è organizzata dalla direzione provinciale della Fism, diretta da Mauro Agnoletto, e rientra nel progetto C.ed.ro 2.0 (comunità educanti Rovigo) promosso dall’amministrazione comunale di Rovigo. In caso di maltempo l’evento si svolgerà nella chiesa della Madonna Pellegrina in Commenda.
Il piccolo Coro dell’Antoniano per la prima volta a Rovigo
Il Coro dell’Antoniano nasce nel 1963 in occasione della settima edizione dello Zecchino d’Oro, i suoi primi componenti sono i bambini protagonisti delle prime edizioni. L’idea di poter accompagnare i solisti durante l’esecuzione dei brani dello Zecchino d’Oro non è che il punto di partenza.
Il Coro dell’Antoniano, intitolato alla memoria della sua fondatrice e direttrice originaria Mariele Ventre, è infatti ben presto diventato una vera e propria scuola di canto e di vita, testimone di molte iniziative e fonte di ispirazione per moltissime esperienze corali italiane e non solo.
Oggi il Coro dell’Antoniano conta 65 elementi tra i 4 e 12 anni di età. Le lezioni di canto si svolgono negli spazi dell’Antoniano di Bologna tre volte alla settimana, per un paio di ore. I bambini sono suddivisi in gruppi, in base alle proprie vocalità: imparano le parti nei propri settori e, successivamente, fanno prove d’insieme. Dal mondo e verso il mondo.
Dato interessante di questi ultimi anni è la presenza di bambini di varie nazionalità tra cui quella argentina, bengalese, ucraina, filippina. Questa ricchezza vocale e culturale si amplia di anno in anno, grazie ai nuovi ingressi e ha permesso di allargare il repertorio con brani in lingua inglese, cinese, spagnola, tedesca, francese, latina, araba, russa, finlandese, greca e vietnamita.
Il Coro dell’Antoniano si ispira ai valori della tradizione francescana: solidarietà, uguaglianza, attenzione agli ultimi rispetto per ogni creatura, amore. Al coro è conferito il ruolo di Portavoce della Solidarietà dell’Antoniano, istituzione dei Frati Minori che si occupa principalmente di solidarietà, intrattenimento e comunicazione sociale.
Ruolo raccontato così da Giampaolo Cavalli, direttore dell’Antoniano: "Da sempre il Coro costituisce un progetto
che, attraverso la forza della musica e del canto dei bambini, è in grado di ispirare e creare gioia, amore e solidarietà. Il suo titolo di Portavoce della Solidarietà dell’Antoniano, ci rende ulteriormente fieri dei nostri bambini che rappresentano un’infanzia pulita, semplice, giocosa e di ispirazione per tanti altri bambini".
Nel 2003, inoltre, il Coro dell’Antoniano è stato nominato Goodwill Ambassador dell’Unicef Italia "perché attraverso la forza comunicativa e il linguaggio universale della musica e del canto interpretato dai bambini possa trasmettere un messaggio di pace e di speranza a tutti i loro coetanei, senza distinzione di nazionalità, religione, sesso, lingua e razza".
"In un momento di preoccupazione per la gestione ordinaria delle nostre realtà educative - riprende il direttore - a causa dell’aggravarsi del costo delle utenze, della bassa natalità che il nostro Polesine sta vivendo dopo la crisi pandemica e nel corso di una tensione internazionale, vogliamo rispondere con un momento di festa, focalizzandoci sul futuro, sulla nostra speranza: i nostri bambini".
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