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ROVIGO

"Marti Franco lo ricordo così..."

I polesani rievocano i loro momenti di fiera "quando c’era freddo"

ROVIGO - Il Marti Franco, per la fiera d’ottobre, è il momento più bello: gli studenti festeggiano appena usciti da scuola ed è tempo degli ultimi giri tra le bancarelle e le giostre. Tanti sono i ricordi che coinvolgono i cittadini per questo avvenimento, alcuni con gli amici, altri con la famiglia, ma di una cosa tutti sono sicuri: un caldo così non si era mai sentito prima. “Per me - dice Sofia - il Marti Franco più bello era quello che si viveva appena usciti da scuola. Si andava insieme a mangiare la piadina. Ma in realtà anche questo ce lo ricorderemo a lungo, finalmente senza giubbotti e con ancora tanto caldo”.

Questo caldo anomalo è ritenuto essere la vera novità della fiera d’ottobre: mai prima d’ora si erano sentite temperature simili. Commenta, così, Antonio: “Non voglio dire il più bello o il più strano, ma decisamente il più diverso rispetto a quello che viviamo ora. Me lo ricordo con la nebbia, con la pioggia, con tanti ombrelli uno sopra l’altro o che addirittura venivano venduti per i rovesci improvvisi. Ricordo addirittura di un anno in cui si girava tutti ben coperti e c’era anche chi si metteva il cappello per coprire le orecchie per il freddo. Adesso, invece, sembra quasi di essere al mare con il pieno sole. C’è la gente che gira a mezze maniche, una atmosfera diversa ma anche carina. Sono finiti i tempi della cioccolata calda che scaldava le mani di chi passeggiava tra le piazze”.

C’è chi ha ancora il ricordo di momenti spensierati in famiglia. Dice, infatti, Chantal: “Il Marti Franco che ricordo meglio è quello che vivevo quando i miei figli erano piccoli. Facevamo il nostro giretto tra le bancarelle e poi si andava a piedi fino alle giostre, facendo tutto il percorso. È sempre stato bello. Adesso, però, sono grandi e chissà: magari tornerò coi nipotini un giorno”. Laura non ha dubbi: il migliore è quello presente. Aggiunge: “Dopo due anni difficili dovuti alla pandemia, finalmente è possibile girare in piena libertà e spensieratezza. Ci stava”.

Conclude Vincenzo, ambulante che da anni viene a Rovigo con la sua attività per l’occasione: “Il più strano è quello di quest’anno che sembra più lento del solito. Ricordo di un Marti franco di cinque anni fa in cui iniziò a piovere forte e ci fece chiudere per un po’. Ma noi con la fiera ci arrangiamo sempre, a volte il tempo aiuta, a volte no. Comunque un caldo così a Rovigo non si era mai sentito, ma si sta bene”.

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