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ROVIGO

Elena Rizzieri, un tesoro rodigino al Sociale

Storia e testimonianze sulla grande soprano originaria di Grignano

Elena Rizzieri, un tesoro rodigino al Sociale

ROVIGO - La voce del soprano - nativo di Grignano - Elena Rizzieri risuona ancora tra le sale del teatro Sociale. Alla grande cantante che nel secolo scorso ha fatto parte della storia della lirica, è stata dedicata l’altro pomeriggio una interessante conferenza, per esplorarne la vita nonché le interpretazioni di spessore da lei ottenute.

A condurre la conferenza, al Ridotto del Sociale, il maestro Massimo Contiero, presidente dell’associazione musicale Venezze, che ne ha tratteggiato la vita in maniera dettagliata.

Davanti ad una sala gremita, ha portato la sua testimonianza di vita Pinuccia Zennaro, nipote del soprano e curatrice del volume di ricordi dedicato alla zia, presentato per l’occasione, dal titolo “Elena Rizzieri soprano”, edito per Aletti. Alla stesura ha anche partecipato Luca Zennaro. Durante l’evento è stato possibile vedere un abito di scena, attualmente in esposizione, della Madama Butterfly ed indossato proprio dalla Rizzieri. Altri suoi abiti sono conservati tra i tesori del Sociale.

A introdurre la giornata, Milena Dolcetto per il teatro Sociale che ha accolto i presenti ricordando l’importanza storica e culturale del Ridotto del Sociale rodigino. A seguire Massimo Contiero ha parlato di Elena Rizzieri: “Chi è della mia generazione e ha assistito alle prime trasmissioni in bianco e nero, si ricorderà che la Rai è stata una fonte primaria di cultura e, tra gli appuntamenti, c’era quello con la lirica. Ricordo ancora quando avevo sette anni che mia madre mi disse che stava per cantare una cantante di Rovigo: era il 1954 e per la prima volta veniva trasmessa la Bohème”.

Da qui il maestro Contiero ha poi analizzato la figura della Rizzieri, tra fama e aneddoti di vita quotidiana, riportando anche testimonianze quali il film “La montagna di cristallo” dove lei ha cantato. A seguire, Pinuccia Zennaro ha detto: “Da mia madre e da mia zia, ho ereditato il potere del sorriso e della positività. Erano sempre allegrissime e per noi sono state un punto di riferimento”.

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