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PORTO VIRO

Un paradiso per le tartarughe

Un'area nel cuore del Delta del Po lungo le Valli in cui le testuggini sono divise in due vasche

PORTO VIRO - Nella giornata di ieri, al centro visitatori dell’Ente Parco Delta del Po di Porto Viro, è stato inaugurato il progetto di salvaguardia della tartaruga americana Trachemys Scripta; una specie che arriva proprio dal centro America e precisamente dalla Florida, che in questi anni ha proliferato non poco diventando un vero e proprio pericolo per la biodiversità e le specie autoctone, non solo del Delta del Po, ma di tutta Italia.

Una specie che vive anche fino ai 40 anni, pesa quasi un chilo ed è carnivora. Le classiche tartarughe che tanti hanno portato a casa dalle fiere o anche da qualche negozio di animali per tenerle nel proprio giardino, per poi liberarle e creare così una continua proliferazione delle stesse. Per questo motivo è stato creato questo progetto, grazie alla Regione Veneto, alla famiglia Ravagnan che ha concesso il terreno dove far sorgere questo centro, l’Ente Parco Delta del Po, la collaborazione del comune di Porto Viro, del corpo forestale dei Carabinieri e dell’associazione Apicoltori.

Un’area, nel cuore del Delta del Po lungo le Valli, dove queste tartarughe sono divise in due vasche ben distinte tra femmine e maschi proprio per evitare la riproduzione; un modo per cercare di tenere controllata questa specie che ha proliferato troppo in questo ultimo periodo, basti pensare che nel 2017 ne sono stati conteggiati circa 900.000 esemplari in tutta Italia.

“Un punto di partenza importante – ha spiegato il presidente dell’Ente Parco Delta del Po Moreno Gasparini – in quanto questa specie invasiva è come una “nutria acquatica” che nel nostro Delta del Po ha proliferato veramente troppo e sta danneggiando la normale filiera della fauna autoctona. Con la famiglia Ravagnan e il dipartimento di veterinaria dell’Università di Padova è iniziato questo percorso che sarà un esempio per tutto il Veneto, visto che è il primo”.

In seguito la parola è andata prima all’assessore di Porto Viro Michela Girardello per i consueti ringraziamenti ai presenti e, dopo, al professor Sandro Mazzariol del dipartimento di veterinaria dell’università di Padova: “Il percorso iniziato oggi è importante per ecosistema del Delta del Po e non solo, in quanto si ragionerà in futuro come procedere e come cercare di portare questo sistema in altri luoghi della Regione; si tratta del futuro proprio di noi veterinari e del nostro operato. Purtroppo la Trachemys Scripta, essendo una specie invasiva, ha bisogno di essere controllata ed è proprio questa la nostra missione”.

Non è mancato l’intervento del tenente colonnello del corpo forestale dei carabinieri di Rovigo Alessandro De Vido, che ha evidenziato come il rilascio in natura di queste specie è penalmente perseguibile, oltre a una multa che può arrivare ai 20.000 euro per quanto riguarda anche altre specie di animali tropicali. Inoltre è necessario denunciare il possesso proprio di questo tipo di fauna.

Infine è l’assessore regionale Cristiano Corazzari a dichiarare: “Si deve continuare a preservare la biodiversità di questo e altri territori, curando e gestendo al meglio queste tartarughe. Quindi è necessario dare maggiore informazione sul rischio che può portare un loro rilascio in natura; questo deve essere un punto di partenza importante per tutto il Veneto. Credo sia necessario tornare a sapersi rapportare con il proprio territorio, come è sempre stato, avendone cura”.

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