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PORTO TOLLE

Un parco eolico nel mare del Delta

Perplessità del sindaco Pizzoli per l'impianto di 80 pale eoliche nell'Adriatico

Ottanta maxi pale eoliche nel Delta

PORTO TOLLE - Un “parco eolico” con ottanta turbine, alte 170 metri e con un rotore di 260 metri di diametro, 13 miglia dalla costa polesana. E’ il progetto, in realtà ancora in fase di studio, a cui sta lavorando la società Agnes srl. Un impianto capace di produrre una potenza di 800 megawatt.

Una “offshore wind farm”, fattoria del veneto, che entrerebbe a far parte di una galassia formata da cinque impianti, sulla costa centro-settentrionale dell’Adriatico: due impianti sono già progettati e sono attualmente in “fase autorizzativa”, entrambi al largo della Romagna, altri tre, compreso quello polesano, in fase di studio. Ad aspettare l’autorizzazione il sito Romagna 1, a largo di Punta Marina, con 25 rotori per 200 Mw complessivi, e Romagna due, di fronte a Porto Corsini, esattamente il doppio del primo. In progettazione, oltre a Veneto 1, anche Marche 1, al largo di Fano, con 84 turbine per 1.050 Mw, e Abruzzo 1, di fronte a Pescara, il più grande con 160 turbine per una potenza di 1.760 Mw.

Ma il progetto che riguarda da vicino il Delta del Po non convince il territorio. A partire dal sindaco di Porto Tolle Roberto Pizzoli, che sottolinea comunque come non esista, al momento, alcun documento ufficiale. “Non siamo mai stati interessati dal progetto che, a quanto capisco, è solo in fase preliminare. Per quanto mi riguarda sono perplesso, se non contrario. La situazione del nostro mare è già abbastanza complessa per quanto riguarda la pesca: bisogna verificare bene che le nostre attività economiche non vengano penalizzata. Dobbiamo verificare bene, in particolare, quale zona sarebbe interdetta alla pesca”.

Anche la Flai-Cgil di Rovigo, con il proprio segretario generale, Mauro Baldi, mette l’accento sul fatto che questo tratto di costa abbia “fortemente contribuito negli anni alla crescita dell’economia del Delta”, e che se questo progetto andasse in porto “un’ulteriore superfice importante di Adriatico, a parere dei pescatori, non sarà più utilizzabile per la loro attività. Se produrre energia sarà il futuro del nostro mare - dice il sindacato - la Flai-Cgil di Rovigo ritiene improrogabile aprire una discussione tra Agnes Srl, enti e varie cooperative e consorzi di pesca esistenti sul Delta, affinché nel futuro energia e lavoro possano coesistere in equilibrio tra loro, perché se è giusto salvaguardare il pianeta, altrettanto giusto è salvaguardare i posti di lavoro nella pesca”. Pertanto, la Flai-Cgil “ritiene assolutamente necessario avviare nel breve una valutazione attenta sugli effetti ecosistemici che avranno le pale eoliche sulla pesca e su tutto l’indotto che gravita attorno a questo settore, senza dimenticare il turismo, altra importante risorsa del territorio”. “Ad un settore già in forte difficoltà, tra caro gasolio e limitazione di sforzo di pesca - concludono dal sindacato - cos’altro dobbiamo chiedere? Il Delta può permettersi di perdere ulteriori posti di lavoro?”.

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