VOCE
ROVIGO
03.11.2022 - 18:42
ADRIA - Prefettura, sindacati e Csa cercano di gettare acqua sul fuoco dopo il preoccupante crescendo di tensioni delle scorse settimane. “Raffreddamento” è il termine usato dalla stessa prefettura. Questo, dunque, il primo risultato dell’incontro svoltosi giovedì mattina, mentre in via Celio, davanti al Palazzo del Governo, si è svolto un sit-in di lavoratori e sindacati per tutta la durata del vertice.
La delicatezza del momento viene evidenziata dal silenzio dei protagonisti: unico a parlare è il prefetto. A questo punto diventa ancora più interessante l’incontro organizzato dal Pd in programma venerdì pomeriggio alle 17 nella Casa delle associazioni in via Dante Alighieri: sono invitati il sindaco, la giunta, i consiglieri comunali, il vertice del Csa, le rappresentanze sindacali, partiti e movimenti politici, ospiti, familiari, lo stesso comitato ospiti/familiari, ma soprattutto la cittadinanza. Secondo voci circolate in vicolo Che Guevara, il Pd sarebbe pronto a chiedere le dimissioni del cda di riviera Sant’Andrea.
Intanto, giovedì mattina, attorno al tavolo del prefetto Clemente Di Nuzzo, affiancato dalla vice Rosa Correale, c’erano il primo cittadino adriese, il cda al completo con il presidente Simone Mori e la direttrice Paola Spinello, le organizzazioni sindacali con Davide Benazzo Fp/Cgil, Francesco Malin Cisl/Fp e Cristiano Pavarin Uil/Fpl, quindi Maria Chiara Paparella direttore del distretto 2 dell’Ulss 5 in rappresentanza dell’azienda sanitaria polesana.
“Nel corso dell’incontro – si legge nella nota diramata dalla prefettura - sono stati analizzati la situazione economico-finanziaria dell’ente e il relativo piano di rientro, a seguito dei timori manifestati dai rappresentanti dei lavoratori in relazione allo stato di salute dell’ente e al mantenimento dei livelli occupazionali. La direzione aziendale, in risposta alle preoccupazioni espresse dai delegati sindacali, ha dichiarato che verranno garantiti il pagamento di stipendi e tredicesime ai lavoratori, e che non sono allo studio, al momento, ipotesi di privatizzazione della struttura o di esternalizzazione di servizi. La direzione – prosegue la nota - ha poi espresso fiducia nella piena collaborazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti per l’approntamento e la realizzazione del piano di rientro, nel perseguimento dell’obiettivo comune del mantenimento della piena operatività del Csa di Adria secondo gli alti standard qualitativi sinora offerti, testimoniati anche da quanto riferito dall’Ulss”.
Pertanto “il prefetto ha rinnovato l’invito all’attivazione di tutte le sinergie possibili per salvaguardare la realtà del Csa, sottolineando l’importanza del contesto territoriale di riferimento e il conseguente pieno sostegno da parte del tessuto istituzionale locale, per far fronte alla difficile congiuntura conseguente all’emergenza pandemica e alla crisi energetica, che ha colpito anche altre realtà simili, operanti nel settore dell’assistenza. Le parti sociali, accogliendo l’invito del prefetto hanno acconsentito ad avviare un tavolo tecnico per l’esame congiunto delle tematiche di comune interesse, in un clima di rinnovata collaborazione. È altresì in programma un incontro tra direzione aziendale e lavoratori, nel segno del ritrovato dialogo tra parte datoriale e rappresentanza sindacale”. L’incontro si svolgerà martedì 22 novembre alle 13,45 nell’auditorium Pertini.
Più che comprensibile l’opera di “raffreddamento” da parte del prefetto, ma il capogruppo Pd Sandro Gino Spinello, in vista dell’incontro di oggi avverte: “Non possiamo nascondere i problemi, come vado dicendo da un po’ di tempo, qualcuno sta giocando con il fuoco, sulla pelle di ospiti, familiari e lavoratori”. E incalza: “E’ venuto il tempo che emerga effettivamente come stanno le cose e ognuno si assuma le proprie responsabilità. E’ sotto gli occhi di tutti che l’amministrazione comunale è sostanzialmente immobile. Nessuno può pensare che questa situazione possa unicamente essere utilizzata nella prossima campagna elettorale. La Casa di riposo - conclude - per continuare a vivere ha bisogno da subito di scelte chiare e precise di fronte alle quali nessuno può chiamarsi fuori o essere semplicemente spettatore”.
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