VOCE
ROVIGO
10.11.2022 - 17:10
ROVIGO - Il 13 novembre si celebrerà la giornata mondiale della gentilezza. Una festa che, soprattutto nelle scuole, si sente molto: imparare sin da piccoli che l’altruismo è uno dei valori fondamentali della vita è importante per il futuro di coloro che diventeranno cittadini.
Ma gli adulti cosa ne pensano? La gentilezza e l’altruismo trovano ancora spazio in una società sempre di corsa e, spesso, restia nei confronti dell’altro? Per i rodigini c’è ancora molto da fare: gli ultimi anni, tra guerre e pandemia, hanno amplificato i sentimenti di avversione, trascurando la gentilezza alla quale, invece, bisognerebbe tornare il prima possibile per formare una società più equa, giusta e solidale.
Giulia commenta: “La gentilezza è sempre un valore importante, ma dopo il periodo di Covid e anche in questo periodo in cui si parla di guerra, la vita è cambiata. Ognuno pensa solo per sé e le persone gentili sono sempre più rare da trovare. L’altruismo, invece, dovrebbe essere alla base e bisogna lavorare per farlo diventare nuovamente un valore per ogni persona”.
Anche per Enrico la gentilezza deve avere un posto di prim’ordine nella società: “C’è sempre bisogno di gentilezza in questo mondo per potersi porre in modo corretto nei confronti degli altri, tanto rispetto ai familiari quanto rispetto a chi non si conosce. Non si sa mai chi ci capita davanti, non si conoscono le storie degli altri, dunque è giusto che ognuno abbia un atteggiamento positivo verso chi non conosce”.
Sara pensa che sia giusto parlare di gentilezza sin da quando si è bambini: “C’è tanto bisogno di gentilezza. Penso soprattutto ai più piccoli che sono stati costretti all’isolamento per così tanto tempo, perdendo il valore di stare con gli altri, come è successo durante il periodo Covid. Sono stati abituati così mentre ora devono venir fuori. Penso che sia giusto celebrare giornate internazionali che portano questi messaggi e che servono non solo ai bambini, ma anche agli adulti”.
Conclude Vania: “Questi sono valori importanti che purtroppo, talvolta, non si traducono nella realtà. Vediamo ragazzi senza alcun rispetto per gli altri, dunque è bene parlarne a scuola. Speriamo ci possa essere un miglioramento”.
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