VOCE
adria
12.11.2022 - 17:51
ADRIA - Alle 15.33 sono risuonati, in un silenzio quasi surreale, i nomi dei 19 italiani caduti a Nassiriya, accompagnati dal suolo di una campanina: Massimiliano Bruno, Giovanni Cavallaro, Giuseppe Coletta, Andrea Filippa, Enzo Fregosi, Daniele Ghione, Horacio Majorana, Ivan Ghitti, Domenico Intravaia, Filippo Merlino, Alfio Ragazzi, Alfonso Trincone, Massimo Ficuciello, Silvio Olla, Alessandro Carrisi, Emanuele Ferraro, Pietro Petrucci, Marco Beci e Stefano Rolla. Nel drammatico attentato del 12 novembre 2003 persero la vita anche altri 9 iracheni.
Nomi letti con voce commossa dal maresciallo dei Carabinieri Serena Berzillo. Nomi riportati su una targa tricolore ai piedi del monumento nel largo tra vicolo del Bo e corso Mazzini. Nomi simboleggiati nel cippo da lacrime rosse come il sangue a testimonianza e ricordo del loro sacrificio, opera e dono dello scultore Renato Marconato di Massanzago, nel Padovano, presente insieme al sindaco Stefano Scattolin. Per uno scherzo crudele del destino, era assente Gianni Renato Fincato, colpito da indisposizione all’ultimo momento, che per anni si era battuto per il monumento.
Presente una numerosissima delegazione di Carabinieri guidata dal comandante provinciale colonnello Emilio Mazza, oltre a rappresentanti delle altre forze dell’ordine e delle associazioni d’arma.
A scoprire il monumento insieme a Mazza il sindaco Omar Barbierato e la viceprefetto Rosa Correale sulle note del "Silenzio" interpretato dal Fabrizio Marchesan allievo del conservatorio Buzzolla. E’ seguita la deposizione di una corona dall’alloro accompagnata dalla canzone del "Piave". Quindi la benedizione da parte dell’arciprete della Cattedrale monsignor Matteo De Mori.
Nel suo breve intervento Mazza ha sottolineato "il dovere di ricordare quelle vittime per rispetto della dolorosa perdita subita dalle famiglie e per la necessità di ricordare l’impegno portato avanti anche oggi da militari e forze dell’ordine in Italia e all’estero per difendere i valori della democrazia".
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