VOCE
OCCHIOBELLO
14.11.2022 - 16:55
OCCHIOBELLO - L’anniversario della rotta per il Polesine, e a Occhiobello in particolare, è sempre una giornata particolare. I ricordi con il trascorrere del tempo si sfumano, e le memorie si intrecciano tra coloro che, purtroppo numericamente sempre meno, c’erano, e coloro che l’hanno vissuto nei racconti di familiari e amici che ancora portano le cicatrici di quei giorni drammatici.
Lunedì 14 novembre, sull’isolotto che ospita il parco della rotta a Occhiobello, le persone che vissero la rotta del Po, quel 14 novembre 1951, erano presenti. E insieme a loro cittadine e cittadini, autorità civili, religiose e militari e il mondo delle associazioni. Al cippo che ogni giorno ricorda quei giorni, posto nel luogo dove si rifugiarono una trentina di persone con il bestiame mentre tutto intorno l’argine cedeva in più punti, oltre le parole, oltre la testimonianza, le donne e gli uomini continuano a commuoversi.
“Eravamo terrorizzati - racconta Euro Simoni, 8 anni il 14 novembre 1951 - Non dimenticherò mai le urla, i pianti, la disperazione di fronte alla violenza delle acque che portava via con sé ogni cosa. Eravamo tutti in balia degli eventi, non si poteva fare più niente, solo attendere che tutto finisse, sperando di riuscire a salvare qualcosa”.
Il sindaco di Occhiobello, Sondra Coizzi, nel deporre una corona al cippo del parco della rotta nel giorno del 71esimo anniversario dell’alluvione, ha sottolineato la necessità di uno sviluppo che sia in sintonia con le leggi della natura: “Abbiamo assistito alla recente alluvione nelle Marche - ha detto il sindaco - Solo una visione di progresso in sintonia con la sicurezza idraulica, può mettere al riparo da disastri come quelli che noi per primi abbiamo vissuto”.
Sondra Coizzi ha inoltre ricordato la solidarietà che, nei giorni successivi alla catastrofe naturale, ha investito la popolazione polesana e quella occhiobellese in particolare. Il riferimento ai barcaioli di San Benedetto Po, comune mantovano con il quale Occhiobello, anche sulla base di quell’intervento solidale, ha recentemente sottoscritto un patto di gemellaggio: “Furono pronti e solidali i barcaioli che dal comune mantovano partirono per aiutare la nostra popolazione. Il gemellaggio che abbiamo stretto nasce da quel gesto e si concretizza, oggi, nella volontà di portare avanti progetti per i giovani e collaborazioni ad ampio raggio, dalla cultura al turismo”.
Il sindaco ha concluso la cerimonia ringraziando le associazioni di volontariato che intervengono a tutela del territorio e in azioni di solidarietà a favore di tutti i cittadini.
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