VOCE
ROSOLINA
15.11.2022 - 20:00
ROSOLINA - L’ennesimo incidente mortale lungo la strada statale 309, la Romea, ha lasciato nella rabbia e nello sconforto i residenti della zona.
Giuseppe, di professione cuoco e da poco residente a Rosolina, afferma: “Secondo me non è idonea a sopportare questa mole di traffico, ci sarebbe bisogno sicuramente di un allargamento, provvista di uno spartitraffico e forse di una deviazione in questo tratto per camion e mezzi pesanti. Abbiamo avuto nel giro di tre settimane due incidenti mortali… è una carneficina”.
Rocco, titolare di una pompa di benzina ci spiega: “E’ una strada pericolosa al 200%, a causa dei tanti camion che la frequentano, per la velocità di automobilisti, per la mancanza di rotonde di sicurezza e controlli su chi usa in maniera sconsiderata i telefonini”.
Gianfranco, ex dipendente Anas, sottolinea: “Ci sono tanti automobilisti che non rispettano la segnaletica stradale. Inoltre è una strada inadeguata, è veramente troppo trafficata. Si parla da anni del progetto Romea però la burocrazia e altre cause che non conosco hanno bloccato tutto. Purtroppo la Romea non perdona”.
Il sindaco di Rosolina, Michele Grossato, ha ricordato che c’è attenzione da parte di Anas e della Regione Veneto su questo argomento. “Ho avuto un incontro in Regione due settimane fa per cercare delle soluzioni al problema, si è anche parlato di una soluzione bypass solo per il traffico pesante e la creazione di una rotatoria - ha riportato Grossato - c’è comunque anche una responsabilità da parte degli autisti dei camion, degli automobilisti che, spesso, quando sono alla guida si distraggono, specie col cellulare”. “La Romea commerciale potrebbe essere la soluzione ma al momento è ferma con le quattro frecce - ha concluso Grossato - ma auspico che il nuovo governo prenda in mano questa situazione”.
Intanto la tragica conta di vittime innocenti cresce. Nello stesso tratto di statale in cui lunedì pomeriggio ha perso la vita Francesca Penzo, qualche settimana fa era stato travolto un ciclista di 83 anni, Lorenzo Vaccaro. Anche lui morto sul colpo. A giugno 2021 invece la stessa tremenda sorte era toccata al motociclista Michele Scarpa, di soli 22 anni. Una lunga striscia di sangue che sembra non avere mai fine.
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