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ROVIGO

Un po’ di Rovigo veste Azzurro

Giacomo Nicotera ed Enrico Lucchin, entrambi cresciuti all'ombra del Battaglini. L'intervista su Delta Radio

Un po’ di Rovigo veste Azzurro

ROVIGO - Vincere all'ultimo respiro il primo match contro l'Australia non è cosa facilmente dimenticabile per tutti i ragazzi della nazionale italiana di Rugby. Se noi tifosi ed appassionati stiamo ancora godendo dell'ottima performance della nostra nazionale, possiamo solamente immaginare cosa stiamo pensando i ragazzi che da tre settimane sono in ritiro al Panini Center di Verona per preparare i test match autunnali, il prossimo Six Nation ma soprattutto la prossima Rugby World Cup in Francia.

Un po' di Rovigo, di rossoblu, è presente in questa nazionale, e stiamo parlando del tallonatore Giacomo Nicotera e del centro, rodigino doc, Enrico Lucchin, entrambi sono cresciuti e maturati all'ombra del Battaglini e poi, per loro, si sono aperte le opportunità di Treviso per il primo e delle Zebre per il secondo. Le capacità di Lucchin noi rodigini le conoscevano già, ma quelle del “Mulo” triestino sono state una piacevole scoperta.

Quando sei arrivato a Rovigo si vedeva che eri di passaggio perché potevi già permetterti un livello maggiore...

“Grazie - dice un emozionato Nicotera - non ti nascondo che Rovigo era diventata una destinazione di arrivo per la mia carriera, mi ero messo un po' da parte l'idea di Treviso, anche perché avevo già 24 anni e non pensavo di poter essere chiamato a giocare né con Treviso e neanche con la nazionale maggiore”.

Sabato al Lanfranchi avete disputato un match incredibile come vi sentivate?

“Le sensazioni erano belle, all'interno della squadra c'era un bell'ambiente - spiega Nicotera - eravamo sereni e concentrati, devo dire che c'era molta sicurezza in campo, eravamo freddi e focalizzati sulla partita. Dopo gli errori ci sono stati, abbiamo regalato dei punti per delle distrazioni ma abbiamo tenuto mentalmente e l'emotività dei giocatori non si è sentita più di tanto, l'abbiamo soffocata per poi farla scoppiare a fine partita coi festeggiamenti”.

Le emozioni di certo non sono mancate anche a chi in campo non c'era, vero Enrico?

“E' stata una giornata incredibile anche dagli spalti - spiega Lucchin - perché vedere giocare i miei compagni così è stato bellissimo, hanno fatto una prestazione incredibile, solida e vorrei dire che il risultato finale ci può stare stretto. Abbiamo veramente meritato questa vittoria anche sul piano del gioco, la partita poteva finire anche con più scarto e nessuno avrebbe potuto dire nulla. Sia per chi ha giocato e sia per chi era in tribuna è stata una giornata perfetta”.

Al termine della splendida partita contro l'Australia a dare merito a questa crescita costante della nazionale arrivano anche le nomination di due azzurri alle World Rugby Awards (cerimonia di premiazione il prossimo 20 novembre a Monaco, ndr), Capuozzo come miglior esordiente e Padovani per la meta finale sul Galles (anche questa viziata da una invenzione di Capuozzo).

Queste nomination come le avete vissute?

“E’ un piacere che i tuoi compagni di squadra ricevano questi riconoscimenti a livello mondiale. Siamo davvero orgogliosi”.

Sabato l'ultimo test match contro il Sud Africa, quarta testa di serie al mondo, come state preparando il match di Genova?

“Sappiamo e siamo consapevoli di quello che possiamo fare - spiega Nicotera - Il nostro game plane è buono, ha funzionato bene per due partite. Il Sud Africa ha nella sua arma principale la fisicità e quindi stiamo lavorando per contrastarla, per quanto riguarda noi non penso che ci sia da cambiare nulla rispetto a quello che abbiamo fatto in queste ultime due partite. Curare i dettagli sarà fondamentale ed andare in campo con fiducia e consapevoli dei nostri mezzi, il cuore penso si veda che lo mettiamo sempre tutti quanti per cui non ci serve altro”.

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