Cerca

ROVIGO

Rigoletto apre le danze

Al via la Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo. Tovo: "Un teatro di tradizione che parte con un titolo prestigioso"

ROVIGO - L'opera in tre atti ha inizio. Grande attesa per l'avvio della nuova Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo che,  venerdì 18 novembre alle 20.30 aprirà il suo palcoscenico con "Rigoletto" di Giuseppe Verdi.

L'opera andrà in replica il 20 alle 16 e in anteprima con Teatroragazzi oggi, mercoledì 16 novembre, alle 16. La presentazione si terrà domani giovedì 17 novembre alle 18 al Ridotto, nell'ambito di “Rovigo città che legge”.

"Rigoletto - ha detto l'assessore alla cultura Roberto Tovo durante la conferenza stampa di presentazione tenutasi oggi al Ridotto del Teatro Sociale - apre la prestigiosa stagione del nostro Teatro, per la quale ringrazio il direttore artistico per la qualità e lo spessore del cartellone proposto; un ringraziamento nello specifico al regista per l'impegno di questo allestimento e a tutto il cast. Il nostro è un teatro di tradizione che apre con un titolo adeguato, frutto anche di una serie di collaborazioni e coproduzioni. Sinergia e confronto sono alla base di una programmazione di qualità, volta a promuovere la lirica, il nostro grande patrimonio culturale". 

Rigoletto di Giuseppe Verdi, per la regia G. Emiliani e le proiezioni di Federico Cautero è, come ha sottolineato Luigi Puxeddu, direttore artistico del Teatro Sociale una coproduzione con i teatri di Treviso, Bassano e Padova e avrà un cast internazionale con Sebastian Catana nel ruolo di protagonista, Marco Ciaponi nel ruolo del Duca di Mantova e Yiulia Merkudinova - selezionata nelle audizioni di aprile nel nostro teatro - nel ruolo di Gilda.

"Dopo il Rigoletto nel 2022 e la Traviata nel 2021 - ha ricordato Puxeddu - la seconda parte della stagione proseguirà nel 2023 con Il Trovatore, concludendo la famosa Trilogia popolare di Giuseppe Verdi. Un ringraziamento particolare ai tecnici del nostro laboratorio di Sant'Apollinare che hanno curato le scenografie e non solo di quest'opera. Diamo spazio alle eccellenze del nostro territorio".

L'opera è poi stata "sviscerata", dal regista Giuseppe Emiliani. "Rovigo - ha esordito -  è uno dei teatri dove si lavora sempre volentieri. Allestire un'opera di Verdi è sempre interessante, perché Verdi ha un'anima eccelsa, credo sia il compositore ideale per un regista. Verità, semplicità e naturalezza, sono le tre parole sulla quale si basa l'opera che vede sul palco un grande cast. Ho sempre pensato che Rigoletto fosse una storia di solitudine e amori sbagliati. La figura che emerge è Gilda, colei che si sacrifica per un amore sbagliato, richiamando quasi alla contemporaneità dei femminicidi. Un'opera che mette in luce il dramma del guardare, un guardare che quando diventa vedere, si trasforma in tragedia. E sarà un grande oblò a rappresentare un occhio all'interno della corte, che alla fine diventerà l'occhio di Rigoletto che guarda e capisce".

"Con lo scenografo Federico Cautero e il costumista Stefano Nicolao - ha ripreso il regista - abbiamo condiviso un rigore formale che mira all’essenzialità per meglio esaltare la musica e il canto. Abbiamo creato atmosfere senza fronzoli inutili con l’intento di ottenere un equilibrio tra tutti gli elementi (canto, scena, recitazione, costumi) senza che uno prevalga sugli altri. Creando un impianto scenico ricco di suggestioni visive, quasi cinematografico, con evidenti rimandi a Mantova, città delle nebbie e degli affreschi sensuali di Giulio Romano".

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400