VOCE
ROVIGO
18.11.2022 - 16:43
ROVIGO - È allarme medici di base: non se ne trovano più dall’alto al basso Polesine. Meno sono, più pazienti hanno a testa quelli che rimangono. Il servizio sta diventando davvero ingestibile e ci sono tante persone che, spesso, si ritrovano a non avere una efficace assistenza di base, come invece dovrebbe essere previsto dal sistema sanitario.
Questa carenza è un problema radicato da tempo e, i pensionamenti all’orizzonte, non profilano una situazione che sarà delle migliori. I rodigini sono tutti concordi: si tratta di un argomento importante di cui bisognerebbe iniziare a parlare con serietà.
Dice, a tal proposito, Italo: “Io non mi posso lamentare perché ho un medico di base sempre disponibile e davvero efficiente. Quando ho bisogno, lui c’è sempre. So, però, che tanti cittadini non sono fortunati come me e devono affrontare questa problematica che credo sia fondamentale da trattare. Non è giusto che ci siano così pochi medici di base perché tutti devono avere lo stesso diritto all’assistenza di base”.
Dello stesso parere è Antonio: “Non ho problemi da questo punto di vista per fortuna, ma si tratta di una questione che riguarda molti. Come dice giustamente il detto: il pesce non inizia a marcire dalla coda, ma dalla testa. Ciò significa che a questo problema bisogna trovare soluzione partendo dalla sua radice poiché sono persone ben più in alto di noi che dovrebbero iniziare a parlarne seriamente per trovare rimedio alla situazione”.
Dario non ha dubbi, bisogna ripartire sin dal sistema universitario: “Fortunatamente questo è un problema che non mi tocca perché ho ancora il medico di base ed è disponibile. Tuttavia riconosco la problematica e penso che bisognerebbe ricominciare dalla radice, a partire dai corsi di formazione e universitari, ripensando al numero chiuso e ai percorsi che possono preparare nuovi medici di base, dato che non ce ne sono”.
A concludere è il dottore Emilio Ramazzina: “È purtroppo un problema radicato da tempo e che peggiorerà se non si trova una soluzione. Con i pensionamenti dei prossimi anni la situazione non migliorerà. Si è cercato di arginare il problema con l’innalzamento dei massimali in alcuni casi sino a 2000 addirittura, ma non è questa la soluzione che si deve attuare. È tutto un sistema che deve essere ripensato e ricordiamo che, come mancano medici di base, così mancano anche medici ospedalieri”.
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