VOCE
CUR ROVIGO
18.11.2022 - 18:15
ROVIGO - Sfruttamento lavorativo e criminalità al centro del convegno di studi che si è tenuto a palazzo Angeli, organizzato da Gianni Belloni, giornalista e direttore del Centro di documentazione ed inchiesta sulla criminalità organizzata in Veneto, e che ha visto la collaborazione di numerose sigle come il laboratorio dell’inchiesta economica e sociale, Macro Crimes, università di Ferrara, Cgil, Fiom e il patrocinio del Comune di Rovigo.
“Negli ultimi anni i casi in cui la criminalità organizzata, anche in Veneto, ha lavorato nel settore della gestione della manodopera sono numerosi - ha introdotto Belloni nel suo intervento - questa angolazione è quindi molto interessante ma al contempo preoccupante perché denota la capacità della criminalizzata di approfittarsi tra le maglie della legge”.
Il ruolo del Comune nel contrasto allo sfruttamento lavorativo è stato invece il tema dell’intervento dell’assessore al welfare, Mirella Zambello: “Il ruolo di un Comune non è quello repressivo ma quello di creare un ambiente più favorevole ed inclusivo. Infatti le persone fragili sono quelle più a rischio di finire nel giro dello sfruttamento lavorativo. Noi abbiamo in atto dei servizi importanti per i senza dimora e partecipiamo al progetto antitratta. Grazie a ciò abbiamo intercettato delle situazioni a rischio e possiamo sviluppare delle soluzioni in rete con le altre istituzioni e con il mondo dell’associazionismo”.
Il punto di vista più giuridico è stato invece approfondito da Silvia Borelli, giurista dell’università di Ferrara: “Da anni vediamo un deterioramento della normativa in materia del lavoro e pensiamo che lo sfruttamento non sia solo illegalità ma purtroppo anche legalità. Lo sfruttamento a volte è legale come rappresenta la normativa in materia di appalti che è stata completamente liberalizzata”.
Sono stati poi presentati due casi studio - a cura di Antonio Silvestri di Fiom Veneto e Giosuè Mattei di Flai Veneto - infine gli interventi di Bruno Anastasia, economista; Vittorio Mete, sociologo; Maura Ranieri, giurista; Devi Sacchetto, sociologo; e Antonio Vesco, antropologo.
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