VOCE
ROVIGO
23.11.2022 - 18:14
ROVIGO - Il dado è tratto. Non è la decisione di Giulio Cesare di varcare il Rubicone, ma la scelta del Pd di uscire dai vincoli della maggioranza. Una decisione nell’aria da tempo e che lunedì sera, alla riunione della direzione comunale dem, è passata a larga maggioranza. Un’azione capace di terremotare la maggioranza.
Formalmente il gruppo del Pd (11 consiglieri) non esce dall’area di sostegno alla giunta Gaffeo, ma tenendosi “mani libere” di fatto mette il sindaco nella condizione di non avere più numeri certi per la sua azione di governo. Non all’opposizione ma senza obblighi di coalizione.
In esterno
I dettagli della nuova linea dem sono stati resi noti nella conferenza stampa convocata nella giornata di mercoledì 23 novembre nella sede di galleria Balotta. La stessa sede dove lunedì la direzione ha approvato 23 voti contro 4, la relazione del segretario comunale Giacomo Prandini. Una relazione dove è stata fortemente attaccata la politica della giunta, elencando i motivi di un rapporto dem-sindaco che si è deteriorato mese dopo mese. Dal mancato coinvolgimento nelle decisioni politiche al non riconoscimento degli assessori dem nell’esecutivo (Zambello e Alberghini). Per finire sul prossimo bilancio comunale: secondo gli esponenti del Pd già definito nelle sue linee principali e quindi ancora una volta senza possibilità di ‘metterci mano’. Secondo i dem si è trattato di prendere atto di una situazione di fatto. Come aveva già detto il capogruppo Nello Chendi: “Siamo già all’appoggio esterno perché sulle decisioni non siamo mai coinvolti”.
Anatra zoppa
E quindi? Quindi il Pd si ritiene libero di partecipare o meno alle riunioni di maggioranza, di votare o meno i vari provvedimenti definiti dalla giunta. Di far sentire la propria voce in appoggio o in dissenso. Se si fosse negli Stati Uniti il sindaco sarebbe una sorta di “anatra zoppa”, termine per indicare il presidente Usa che non ha la maggioranza del Congresso dalla sua parte. Gaffeo si ritroverà a governare, salvo clamorosi sviluppi, in questa condizione. Secondo qualcuno si tratterà solo di affinare rapporti e capacità di mediazione e negoziato.
Secondo altri sarà una sorta di Vietnam, ricco di trappole, assalti all’arma bianca e ritirate strategiche. In ogni caso la navigazione della ciurma Gaffeo appare molto più ricca di incognite di prima. E gli scogli che si profilano all’orizzonte rischiano di aprire grosse falle nel fasciame di palazzo Nodari. Nel giro di poche settimane, se non giorni, la maggioranza dovrà varare la manovra di bilancio e risolvere il caso Iras. E già al prossimo consiglio comunale tariffazione alla Rotonda e equilibri di bilancia non lasciano sonni tranquilli alla giunta.
E d’altra parte da settimane sindaco e Pd sembravano separati in casa, con una giunta che non è stata potenziata o rivista, nonostante molti solleciti e annunci, e con un’azione di governo che, secondo i dem, non ha avuto il cambio di ritmo. Adesso non sembrano più separati in casa, ora lo sono. E non è detto che possano diventare anche separati e basta.
La direzione
Tornando alla direzione del Pd, nel dibattito è anche emerso che a risolvere la situazione non potrebbe nemmeno più essere un rimpasto di giunta, in quanto la linea del governo cittadino appare difficilmente modificabile. La relazione del segretario Prandini è stata votata da 23 componenti della direzione, voto contrario, e quindi apparentemente pro sindaco, da 4 dem. Fra loro solo due consiglieri comunali (Azzalin e Bagatin).
A favore della relazione anche Angelo Montagnolo, da sempre sulla linea Azzalin. E non è detto che i consiglieri assenti siano dalla parte del sindaco che per venerdì ha già convocato una riunione con i consiglieri di maggioranza per una verifica immediata. Dagli esiti imprevedibili perché l’assenza di numeri certi potrebbe portare a scelte clamorose.
E per il futuro? Una vecchia volpe della politica come Gabriele Frigato ha osservato che “nel caso la giunta facesse un ultimo anno e mezzo strepitoso come si potrebbe non rinnovare la fiducia per un mandato bis?”. Come dire adesso mani libere, poi si vedrà. E intanto campa cavallo....
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