VOCE
ADRIA
27.11.2022 - 18:32
ADRIA - Piazza Garibaldi per una mattinata è stata pacificamente invasa dalle grandi, potenti e moderne macchine e attrezzature agricole, in particolare trattori di diverse marche e potenza. Tuttavia a richiamare l’attenzione di tutti, soprattutto dei più giovani, è stato una vecchio trattore Fahrd 25 classe 1950 con una mietilega Laverda del 1951, antesignana della mototrebbia. Una presenza che va ben oltre la curiosità.
Un chiaro segnale che Coldiretti vuole mandare a tutta la società: non vogliamo buttar via il nostro passato, siamo al passo con i tempi con le moderne macchine e attrezzature, ma non intendiamo “tradire” le nostre tradizioni. Per questo Coldiretti è impegnata nella lotta contro di cosiddetti cibi sintetici: carne senza le mucche, formaggi senza il latte e altre castronerie del genere.
Più che mai significativo, dunque, il momento dell’offertorio quando alcuni rappresentanti dell’associazione hanno portato all’altare i veri frutti della terra.
“Gli operatori agricoli – ha ricordato nell’omelia l’arciprete della Cattedrale monsignor Matteo De Mori che ha presieduto il rito liturgico – sono chiamati a valorizzare e rendere abbondanti le meraviglie della natura, i doni che Dio ci offre attraverso il creato”.
Presenti alla cerimonia lo staff maggiore locale della Coldiretti con il presidente Nicola Stocco, il segretario di zona Dario Rizzato e la vicedirettore provinciale Mara Crepaldi che ha letto la “Preghiera del coltivatore”.
Quindi il senatore Bartolomeo Amidei, una delegazione dei Carabinieri guidata dal comandante di stazione Paolo Colucci, il presidente della cooperativa Santa Maria Assunta Luigi Spinello, mentre il comune era rappresentato dalla consigliera comunale Oriana Trombin.
A dir poco sbalordito il senatore Amidei che, a fine cerimonia, ha stigmatizzato l’assenza di Barbierato o del presidente del consiglio comunale o di un rappresentante della giunta. “E’ stata una bella giornata, impreziosita da un sole brillante – afferma – ma è la prima volta che vedo l’assenza del sindaco o di un esponente di giunta alla ‘Giornata del ringraziamento’. La ritengo una grave mancanza di rispetto verso un settore importante non solo dal punto di vista economico produttivo, e sarebbe già tantissimo, ma per quello che Coldiretti rappresenta: un patrimonio di valori, cultura ed esperienza che è alla base della nostra società”.
Al termine operatori agricoli e dirigenti dell’associazione insieme ai rappresentanti istituzionali si sono ritrovati al pranzo sociale nell’agriturismo la Salute.
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