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ROVIGO

La giornata dei medici, 120 dottori presenti

Un premio ai nostri professionisti: Noce ricorda i sacrifici durante la pandemia

ROVIGO - Sono stati oltre 120 i nuovi giovani medici che hanno prestato giuramento ieri durante le celebrazioni della 'Giornata del medico e odontoiatra del Polesine'. Una cerimonia che celebra la figura del medico ed un momento di ringraziamento per il ruolo fondamentale che da sempre esso svolge ma che, in particolar modo, ha svolto durante la lotta al Covid-19.

“È una giornata importante, lo testimonia la presenza di tante autorità, colleghi e ospiti - ha spiegato Francesco Noce, presidente dell'ordine dei medici locale - Una giornata di festa in cui saranno premiati colleghi che hanno compiuto i cinquant’anni di attività professionale, svolgendo un lavoro incredibile. Molti di essi sono stati protagonisti durante questa pandemia, mettendo a disposizione della comunità le loro competenze e a volte anche la propria incolumità. Ma anche coloro che proseguono la loro attività da oltre 25 anni con grande impegno ed infine i giovani laureati che presteranno il giuramento di Ippocrate”.

Un giuramento antico con cui i nuovi professionisti prenderanno anche un impegno verso la propria coscienza. “Nel seguire tutti i dettami della professione, curare le persone e farsi carico dei diritti delle cure di ciascuno, senza alcuna distinzione”, ha specificato.

“Ringrazio i colleghi che da anni lavorano per l'azienda e hanno fatto sì che potessimo crescere in maniera importante - ha continuato Marcello Mazzo direttore dei servizi socio sanitari dell'Ulss 5 polesana - E lo hanno fatto con passione e impegno, professionale e morale. Ai giovani colleghi auguro di trovare felicità in questa professione, soddisfazioni professionali e, mi auguro, portare in Polesine l'esperienza che stanno costruendo, facendo crescere ulteriormente la nostra sanità”.

Un rapporto medico paziente in continua evoluzione come ha specificato Giovanni Leone vicepresidente della federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e odontoiatri. “In particolare per quanto riguarda il rapporto con la tecnologia. Tecnologia che però non può sostituire la figura del medico che rimane interfaccia con il paziente, con il suo ruolo di comprendere e saper comunicare con la persona che accede all'ambulatorio”.

Un ruolo che è diventato protagonista, a volte definito eroe, di un momento storico che nessuno potrà mai dimenticare. “Sono stati tre anni molto duri - ha concluso Noce - Ben 379 medici sono morti sul campo, nella cura di questa malattia. Anche il Polesine ha pagato questo tributo, con il dottor Wolmer Boscolo. A lui e a tutti i colleghi va il nostro più profondo ringraziamenti e ricordo”. Tra i medici ricordati anche Bruno Noce, fratello del presidente dell'ordine, scomparso quest'anno. 

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