Cerca

Rovigo

Allentate le maglie per le visite nelle case di riposo

Sarà più semplice far visita ai nonni da parte dei familiari. Ma all'Iras si va coi piedi di piombo

Allentate le maglie per le visite nelle case di riposo

ROVIGO - Dubbi e preoccupazione da parte dei dirigenti delle case di riposo, dopo il via libera della Regione Veneto alle visite ad anziani ospiti in ospedali e strutture residenziali.

Una decisione unanime del consiglio regionale - come rivendica il consigliere dem Andrea Zanoni - “per attenuare le misure di distanziamento introdotte con il Covid, per consentire così ai parenti di poter assistere e visitare i propri cari ammalati ed ospitati in strutture ospedaliere e Rsa”, che rischia di scontrarsi con la necessità di mantenere gli ospiti in sicurezza.

“Al momento attuale vi sono ancora alcuni casi di Covid nella struttura di Casa Serena, ma la situazione ora sta rientrando - spiega Luca Avanzi, direttore dell’Iras - nella giornata odierna abbiamo anche riaperto alla possibilità di fare videochiamate, dato che dobbiamo in ogni caso aspettare lo sblocco dei casi in quarantena per tornare a concedere le visite normali”. Covid che, a due anni di distanza dalla sua comparsa, non è mai sparito del tutto e, anzi, continua a registrare nuovi casi di contagi ogni giorno.

“Dove non ci sono casi Covid ovviamente sono concesse le visite dei parenti - spiega - certo la preoccupazione rimane perché si continuano a registrare aumenti di positivi importanti, soprattutto per quanto riguarda la parte degli operatori. La Regione ha approvato una attenuazione delle misure anti-Covid per permettere agli anziani di vedere i propri familiari, noi come casa di riposo, però, non abbiamo autonomia decisionale. Abbiamo protocolli molto chiari e definiti, e la comparsa di un caso significa isolamento”.

E se da una parte l’aspetto umano porta a comprendere la necessità di favorire i contatti tra anziani e parenti, dall’altra rimangono i ricordi dei mesi più critici della pandemia, quando il Covid ha lasciato dietro di sé una lunga scia di vittime, soprattutto anziane. “La situazione, rispetto ad anni fa, è completamente diversa, molto più contenuta e con casi meno gravi - specifica - ma dobbiamo comunque prestare massima attenzione e seguire le indicazioni che ci sono state date, anche dalla Ulss stessa. Siamo perfettamente coscienti che gli anziani soffrono queste limitazioni e questa distanza dai parenti, ma è davvero difficile mettere insieme un’esigenza emotiva, perfettamente comprensibile, con un’esigenza opposta dettata dal nostro sistema sanitario”.

Una distanza e un isolamento duramente criticati e definiti da Zanoni forme “di disumanità”, rigidità tra l’altro in contrasto con la decisione di reintegrare gli operatori sanitari non vaccinati. “Iras ha sempre lavorato per cercare il più possibile di evitare il confinamento degli ospiti e per questo motivo si è optato per bloccare totalmente gli incontri con le famiglie solo in caso di presenza di casi Covid nel reparto - conclude Avanzi - continueremo a fare quello che ci viene chiesto di fare. Come queste decisioni si evolveranno in futuro lo vedremo quando verranno applicate”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su

Caratteri rimanenti: 400