VOCE
30.12.2022 - 17:56
LA REGIONE VENETO ANTICIPA I SOLDI PER L’IRAS DI ROVIGO
Ma l’assessore Lanzarin “striglia” il Comune - Iras, arrivano i soldi. La Regione Veneto oggi ha approvato in giunta l’anticipazione di cassa (da oltre tre milioni di euro) per salvare la casa di riposo di Rovigo. Ma da soli, quei soldi non bastano: il Comune dovrà comunque fare la propria parte, ovvero garantire la copertura dell’anticipo con l’apposita delibera. “Il Comune di Rovigo - striglia l’assessore al sociale Manuela Lanzarin - passi dal dire al fare e s’impegni concretamente ad assolvere gli impegni finora dichiarati solo a parole”. Intanto, tra i lavoratori restano “timori e preoccupazione. Gli operatori della casa di riposo sono persi, e molto delusi da quanto sta accadendo”, conferma il segretario della Fp-Cgil Davide Benazzo. Il quale annuncia che, al consiglio comunale che sarà probabilmente fissato per lunedì 9 gennaio, sarà presente una delegazione dei lavoratori.
PLATEATICI A ROVIGO, UNA VITTORIA A META’
La soprintendenza boccia le paratie antivento - Dehors e plateatici in centro storico a Rovigo, sì agli arredi in plastica e ai funghi riscaldanti ma niente da fare per le barriere anti-vento. E’ quanto spiegato dall’assessore all’Urbanistica, Luisa Cattozzo, nel corso del consiglio comunale che ha approvato, sebbene con qualche polemica dall’opposizione e non solo, la nuova convenzione-regolamento in accordo con la Soprintendenza di Verona, che fissa i paletti da rispettare nell’area specifica individuata nel centro di Rovigo. A differenza del precedente regolamento del comune che imponeva gli arredi in metallo, all’esterno dei locali saranno consentiti tavoli e sedie in plastica, ma solamente di buona fattura e qualità, così come saranno consentiti i funghi riscaldanti che prima erano semplicemente tollerati. Le barriere anti-vento, separé trasparenti comuni a molti bar soprattutto nel periodo invernale, rimarranno invece consentiti solo in particolari occasioni in cui possano fungere da protezione per i clienti in caso di prossimità con la strada.
ZAIA PER IL 2023 SI AUGURA L’AUTONOMIA DEL VENETO
Stamane la conferenza di fine anno a Venezia - “Cosa mi auguro per il 2023? L’autonomia”. Così ha concluso la conferenza stampa di auguri Luca Zaia, il presidente della Regione Veneto, da Palazzo Balbi. Il governatore ha augurato salute a tutti i veneti per un 2023 di ripresa. Ma ha parlato anche delle difficoltà del 2022, della guerra che dovrebbe finire quanto prima. Ma è intervenuto anche sull’attuale situazione del Covid, dopo le recenti notizie dalla Cina. “Non deve esserci panico, ma attenzione: alla prevenzione con i tamponi all’arrivo negli aeroporti, e al sequenziamento dei casi per capire se si tratta di Omicron o di altro - ha sottolineato - al momento, le notizie che si hanno, parlano di un’infezione che attacca le vie respiratorie superiori e non scende nei polmoni. Siamo, quindi, nell’ambito delle sotto-varianti Omicron. E’ importante che il mondo scientifico continui, come sta accadendo, a suggerire le azioni più appropriate”.
“IN UN ANNO DI EMERGENZE SIAMO PARTITI DALLE PRIORITA’”
Intervista di fine anno del sindaco di Porto Tolle - Il messaggio di Roberto Pizzoli, sindaco di Porto Tolle, si è diviso tra l’augurio di un sereno anno nuovo e il bilancio di questo 2022 che si sta chiudendo. "Quest’anno abbiamo salutato quasi totalmente il Covid per dover affrontare le conseguenze della guerra in Ucraina, sia dal punto di vista sociale che energetico - ha sottolineato Pizzoli - con le risorse a disposizione, ridotte rispetto alle precedenti amministrazioni, abbiamo agito secondo le priorità, senza lasciare progetti iniziati a metà, inseguendo emergenze non indifferenti sul territorio che ci hanno condizionato in termini di spese comunali".
PRESI GLI HACKER DEI BANCOMAT, COLPIRONO ANCHE A BOSARO
Sono tre rumeni, uno di loro è latitante - Due rumeni arrestati a Roma e L’Aquila, un terzo è ancora latitante: rubavano agli sportelli bancomat con una nuova tecnica, un vero e proprio “hackeraggio” che consentiva di ordinare al software del dispositivo di erogare immediatamente tutte le banconote in cassa. Come avvenne il 10 febbraio a Torreglia, nel Padovano, da dove i banditi fuggirono con oltre 35mila euro. Ora, i carabinieri del Nucleo investigativo di Padova hanno individuato gli autori di quel furto. Gli indagati hanno usato la tecnica del “jackpotting”, da cui il nome dell’indagine, ossia hackerando il software dello sportello Atm tramite un malware, inducendolo così a erogare velocemente tutte le banconote contenute nella cassa. Oltre al colpo di Torreglia i tre avrebbero tentato di forzare con la medesima tecnica gli sportelli automatici degli uffici postali di Bosaro l’11 febbraio scorso.
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