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ROVIGO

Pistole alla polizia locale, si accende il dibattito

Le opinioni: "In città cresce la delinquenza. Armi già acquistate: che aspettiamo?" Ma c'è anche chi frena

ROVIGO - Si torna a parlare di pistole ai vigili. I sindacati e gli stessi agenti sono divisi: da una parte c’è chi non ci penserebbe due volte, a consegnare agli operatori le pistole già acquistate dall’allora amministrazione Bergamin e poi rimaste in un armadietto blindato; dall’altra però c’è anche chi frena, e crede che prima sia necessaria la giusta formazione e preparazione per gli appartenenti al corpo.

La questione sembrerebbe girare tutta attorno alla percezione che si ha della sicurezza in città. E Luigi non ha dubbi: secondo la sua opinione, l’aggressione avvenuta ai danni di passanti e agenti in pieno centro, venerdì 30 dicembre, è stato solo un caso raro tutt’altro che all’ordine del giorno: “Non vedo l’utilità di armare i vigili. La polizia locale dovrebbe svolgere altri servizi, che non necessitano di un’arma. Per quello c’è già la polizia di stato e i carabinieri. A Rovigo questi episodi di violenza per fortuna non sono così frequenti”.

Di tutt’altra opinione è invece Galliano che ribatte: “Io credo che tutte le forze dell’ordine debbano essere messe nella condizione di potersi difendere e contrastare i delinquenti, soprattutto nei casi di violenze gratuite da non tollerare mai. Io sono per le regole e credo che le forze dell’ordine debbano essere protette. So che le armi erano già state acquistate tempo fa ma mai consegnate. Mi meraviglio di questo. Al di là delle pistole credo che siano da valutare anche altri tipi di strumenti di difesa, come ad esempio gli sfollagente, che possano mettere gli agenti nelle condizioni di contrastare un coltello”.

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La pensa allo stesso modo anche Adriano che rincalza: “Dotare di armi i vigili sarebbe opportuno perché a Rovigo c’è molta delinquenza, soprattutto da parte di stranieri che non rispettano le nostre leggi. Sabato sera ho notato delle persone mettere dei petardi molto forti dentro ai cestini o sotto i portici, dove avrebbero potuto anche creare grossi danni ai passanti. Le armi invece di rimanere chiuse in un armadietto andrebbero consegnate agli agenti, in modo che abbiano la possibilità di difendersi perché il loro è un lavoro come tutti gli altri”.

Infine Maurizio sottolinea l’importanza della formazione per gli operatori: “Prima di dotare di armi gli agenti dovremmo preoccuparci che siano preparati e formati a dovere nel portare una pistola perché è sempre un pericolo e comporta dei rischi. Finché non saranno addestrati all’uso e al maneggio, le pistole possono rimanere chiuse nel loro armadietto”.

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