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Rovigo

Il Don Bosco in vendita, a prezzi scontatissimi

Immobile in vendita all'asta a 1,28 milioni, impianto a 920mila euro: tra un mese l’apertura delle buste

Tempo di saldi, anche al... Don Bosco

ROVIGO - Un cinema a due passi dal centro al “modico prezzo” di un milione e 280mila euro. E un centro sportivo in vendita per 920mila euro. Don Bosco all’asta: ci siamo. Un mese scarso per depositare le offerte d’acquisto, che scadranno, per entrambi i lotti del centro di via Marconi messi in vendita dal tribunale fallimentare di Rovigo, a mezzogiorno del prossimo 3 febbraio. La mattina di mercoledì 8, poi, l’apertura delle buste per l’aggiudicazione. Non è la prima volta che il complesso va all’asta: ci era già finito nel giugno scorso, dopo il fallimento della Fondazione Don Bosco, l’ente legato alla curia di Rovigo che ha creato negli anni, e a causa di investimenti non fortunati, un buco da 9 milioni di euro. Senza esito. Ora la nuova vendita.

Due le procedure d’asta, separate. La prima riguarda l’edificio principale del Don Bosco, diviso in due corpi. Il primo corpo è relativo alla piena proprietà del teatro, libero ma su cui si ravvisano alcune irregolarità sanabili dal punto di vista edilizio-catastale. La perizia non evidenzia vincoli né oneri. Il corpo B del centro prevede la piena proprietà di aule, uffici, bar e quant’altro, occupati come indicato nella perizia, che evidenzia a sua volta alcune irregolarità sanabili ma non vincoli né oneri. Il complesso è stato valutato tre milioni e 914mila euro, ma la base d’asta per aggiudicarsi il complesso è di un milione e 280mila euro, praticamente un terzo del valore stimato. L’offerta minima è fissata a quota 960mila euro, con valore in aumento di 10mila euro in caso di gara.

Per quanto riguarda l’impianto sportivo, retrostante rispetto all’edificio che ospita teatro, aule e uffici, procedura di vendita separata: il tribunale ha disposto la cessione della piena proprietà del centro sportivo, attualmente occupato in forza di una convenzione rinnovabile. La perizia di rito, aggiornata nel febbraio dello scorso anno, non ha evidenziato irregolarità di sorta, ma segnala verifiche necessarie. La valutazione del lotto è di 2,24 milioni di euro, ma il prezzo a base d’asta è di 920mila euro, ridotto, insomma, di quasi il 60%: offerta minima fissata a 690mila euro con valore in aumento di 10mila euro in caso di gara. Per entrambi i lotti, la procedura è seguita dal giudice Elisa Romagnoli del tribunale di Rovigo, il delegato alla vendita è il notaio Alessandro Wurzer di Badia, mentre il custode nominato dal tribunale è l’avvocato Rita Dainese di Rovigo.

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