VOCE
Spari in classe
12.01.2023 - 12:16
ROVIGO - Tutto sembrava finito con la sospensione di una settimana dei quattro ragazzi coinvolti. E invece... Invece la storia degli spari con una pistola ad aria compressa contro una prof del Viola Marchesini di Rovigo, che tanto scalpore aveva suscitato a suo tempo, è tornata prepotentemente d’attualità.
E a rimetterla sotto i riflettori è stata proprio la prof colpita dai pallini di gomma, che in una lunga intervista rilasciata al Mattino di Padova ha annunciato che non intende lasciare perdere. Anzi: ha denunciato tutta la classe: “Ne va della nostra dignità di insegnanti” ha detto nel corso dell’intervista mettendo anche nome e cognome (cosa che finora era stata tenuta volutamente celata).
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Maria Luisa Finatti, docente dell’Itis, ha dunque deciso che quel video diventato virale era troppo e tramite i suoi legali ha presentato un esposto al Tribunale dei minori per lesioni, oltraggio, diffamazione e atti persecutori. E come si legge nell’intervista rilasciata ad Enrico Ferro, in cui ripercorre tutta la vicenda, spiega che ha deciso di denunciare tutti i ragazzi (e non solo quello che ha sparato e quelli che hanno ripreso la scena, ma anche i compagni che sapevano ed erano conniventi “per la mia dignità, per quella dei miei colleghi e perché è stato oltrepassato un confine”.
Quel giorno la docente venne colpita da tre pallini di gomma, uno dei quali diretto verso la faccia. La classe, evidentemente informata di quello che alcuni compagni stavano preparando, scoppiò in una fragorosa risata. Poi il video che, pubblicato dalla Voce, ha fatto ben presto il giro d’Italia. La prof in quei giorni aveva deciso di non parlare. Poi la denuncia verso tutti e 24 gli allievi di quella classe in cui era avvenuto il fattaccio. La denuncia - come ha spiegato lei stessa - è per lesioni personali, oltraggio a pubblico ufficiale, diffamazione a mezzo social e atti persecutori. Vista la giovanissima età di tutti gli allievi (era una classe prima) del caso se ne occuperà il tribunale dei minori.
I suoi legali sono Nicola Rubiero e Tosca Sambinello del foro di Rovigo. “Ha avuto il coraggio di spararmi per ben due volte, una all’inizio della lezione e poi anche alla fine. Quattro o cinque pallini contro di me, mirando in faccia. Infatti mi hanno colpito allo zigomo”, racconta nel corso del colloquio. E lo ricorda bene. Non potrebbe essere diversamente”.
Come si ricorderà, dalla ricostruzione dei fatti venne a galla che uno degli alunni aveva portato la pistola, poi passata ad un compagno che è quello che materialmente sparato. Altri due avevano ripreso la scena finita poi sulle chat degli alunni e da lì, in breve tempo, sui social network. Ma già dalla prima visione del video era apparso chiaro che l’intera classe sapeva. Anzi, alcuni giorni dopo alcune ragazze lo confessarono molto candidamente davanti alle telecamere, pur dicendosi pentite. Non solo. La modesta “pena” comminata ai quattro era stata al centro di durissime polemiche. Tra l’altro, a quello che riferisce la prof nel corso della conversazione, “a quanto ne so la sospensione non è ancora scattata”. E adesso? “Non ho più insegnato in quella classe. Ma l’ansia c’è ancora, così come il timore di essere derisa”. E poi... “Ad eccezione di un ragazzo, nessuno è venuto a scusarsi: né tra gli studenti, né tra i genitori. Lo reputo un atteggiamento molto grave... Quando entro a scuola non è più come prima, c’è sempre una certa angoscia”. E qui sta probabilmente la cosa più grave: neppure uno dei genitori si è scusato con l’insegnante. Sì, c’è da rifletterci.
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