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Il circolo degli ex

Ex forno tra macerie e degrado

Strutture fatiscenti e muri diroccati: un'area nel cuore del centro da sempre in cerca di nuova vita.

ROVIGO - E’ conosciuto come l’ex forno di Rovigo. Un’area nel cuore del vecchio ghetto ebraico, tra piazza Merlin e piazza Garibaldi. Fatiscente e spesso costretta a combattere con erbacce e pietre pericolanti, nonostante gli interventi di pulizia del Comune. E come tanti altri vuoti urbani di Rovigo in perenne attesa di un progetto di riqualificazione, di una scintilla di rinascita che possa ridare vita ad una porzione nel bel mezzo della città. Le immagini dell’ex forno testimoniano edifici in rovina, spazi interni, in totale abbandono, diroccati e stanchi, ma che lascerebbero intravedere possibilità di riutilizzo.

L’ultimo progetto di riqualificazione è legato all’idea del City branding, una pianificazione che prevede il recupero del’ex forno, di piazza Annonaria, della ex sede dei vigili urbani e del vecchio comando dei vigili del fuoco. Come più volte ricordato in questa serie di articoli legati al “Circolo degli ex”, però, mancano i finanziamenti per realizzare questo progetto. Il piano prevede la realizzazione di un collegamento tra ex se dei vigili urbani, partendo da piazza Garibaldi, per poi collegarsi all’area dell’ex forno e quindi a piazza Annonaria. Riqualificare così una porzione di centro storico per adibirla a spazio per esposizioni e realizzazione di eventi. Una sorta di galleria espositiva a cielo aperto, con n collegamento tra Annonaria ed ex forno, ora separati da un muro. La creazione di un giardino della cultura per condividere esperienze artistiche.

In precedenza altri progetti erano stati tentati per recuperare il vecchio ghetto ebraico. Era infatti stato inserito fra le aree da candidare per i finanziamenti del bando periferie, poi la scelta è caduta sul recupero dell’ex Maddalena.

L’ex forno risale addirittura al 1904 quando il comune di Rovigo commissionò all’ingegner Italo Mazzarotto l’incarico di redigere il progetto di dettaglio del forno comunale sulla base del progetto di massima già approvato dal consiglio comunale. I lavori per la costruzione del fabbricato in piazza Annonaria si conclusero nel novembre del 1907. A gestirlo, inizialmente fu un’azienda speciale, che dagli anni Trenta, divenne una municipalizzata. L’obiettivo del Comune era quello di fornire pane a prezzo calmierato, per venire incontro alle richieste delle fasce meno abbienti della popolazione.

L’attività cessò nel 1962, quando la giunta municipale decise la liquidazione dell’azienda. Dalla delibera del 12 marzo 1962, quando sindaco era Agostino Zorzato, si evince che il forno risentiva della forte concorrenza di mercato che aveva influito negativamente sul volume delle vendite, portandolo a un notevole disavanzo economico. Le porte si chiusero quel giorno. E sono ancora chiuse.

Le strutture dell’ex forno, nel tempo, sono state infestate da piccioni e altri animali, che hanno purtroppo contribuito ad accelerare il processo di degrado. In alcuni periodi, è stato anche occupato da senzatetto, che all’interno hanno dormito e bivaccato, prima che il comune provvedesse a murare porte e finestre. Più volte si è parlato di un recupero dell’area. C’era chi, proprio lì, voleva far sorgere un grande auditorium comunale. Ma nessun progetto ha mai visto la luce. Al punto che il comune aveva persino valutato la possibilità di metterlo in vendita. Ma anche questa strada è risultata impercorribile, a causa dei vincoli ministeriali di tipo architettonico e monumentale su un edificio di interesse storico.

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