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SPARI IN CLASSE

"Ho denunciato i ragazzi, ma con delle scuse sono disposta a ritirare la querela"

Lo ha detto ieri la docente Finatti, incalzata dalle domande di Salvo Sottile a "I Fatti Vostri" ripercorrendo durante la puntata tutta la vicenda

“Denuncio tutta la classe”

ROVIGO - Ha ripercorso, per l’ennesima volta la sua mattina da incubo nella classe I D dell’IIS Viola Marchesini, intervistata dal Salvatore Sottile, conduttore de “I Fatti Vostri”, su Rai 2, poi, incalzata dalle domande del giornalista, ha dichiarato che è disposta a ritirare la querela “qualora le scuse fossero sentite e il pentimento vero”.

La professoressa Maria Cristina Finatti, ancora sotto i riflettori per i colpi subìti in testa e sotto l’occhio sinistro da una pistola ad aria compressa, ha sottolineato poi, in diretta televisiva e insieme al suo avvocato, Nicola Rubiero, che “la nostra iniziativa (la denuncia penale ndr) non è finalizzata a ottenere risarcimenti e ove ci fossero delle scuse sentite e sincere (e non dovute) ritireremmo la querela”.

Difatti quello che ha addolorato la docente è stato il fatto che “dopo un primo clamore mediatico, tutto è caduto nel dimenticatoio - ha dichiarato Rubiero - Per cui, prima che spirassero i termini per proporre delle querele l’abbiamo depositata il che non significa che noi vorremmo andare avanti”.

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Le frasi sono state colte dal gruppo di genitori della classe I D dell’IIS Viola Marchesini, che mercoledì sera per oltre due ore hanno discusso se porgere o meno le loro scuse alla docente, davanti alla preside Sgarbi, al vicepreside Lamantea, alla psicologa della scuola e ad altre due docenti. Una riunione convocata dopo tre mesi in cui solo il ragazzo che ha “sparato” e i genitori di un’altra ragazza hanno fatto questo passo: chiedere perdono. “Oggi sono giunte le scuse del papà di due gemelli della classe”, fa la conta, la dura conta Finatti davanti alle telecamere della Rai.

E ieri, dopo questa ennesima apparizione nella emittente nazionale, alcuni genitori hanno proposto un altro incontro, la settimana prossima, per definire la lettera di scuse così sofferta. Da sottoporre a un legale, prima di indirizzarla alla docente. Perché oramai non è più una questione di pentimento - è chiaro - ma di come ricomporre una frattura sul filo del diritto.

“Attenderemo le determinazioni dei genitori e l'esito dell'incontro tra la dirigente e il ministro Valditara - intervengono gli avvocati Nicola Rubiero e Tosca Sambinello - Certo è che le scuse sono tardive, a quanto emerge non spontanee, fatte su sollecitazione della dirigente e non mosse da un reale pentimento e su questo rifletteremo”.

Una lettera di scuse che diventa “merce di scambio” per rimettere una denuncia penale. C’è da riflettere effettivamente. Posto che per alcuni reati, come l’oltraggio a pubblico ufficiale e l’interruzione di pubblico servizio non c’è querela che si possa rimettere, si procede d’ufficio.

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